Categorie: G League

Angolo D-League – I contratti dei giocatori e la composizione del roster

Con la presente e la prossima puntata della rubrica “Angolo D-League” prenderemo in esame i contratti che legano i giocatori alla D-League e le diverse strade che questi possono percorrere per arrivare in NBA (o dalla NBA).

Il primo punto fondamentale è il seguente: la figura giuridica con cui gli atleti stipulano un contratto non è la propria squadra. I giocatori infatti firmano direttamente con la lega stessa.

I roster dei vari team sono composti da 12 giocatori: 10 (o meno) della D-League e 2 (o più) della NBA. La provenienza degli atleti può essere molto varia:

  • giocatori degli anni precedenti;
  • prospetti provenienti dal Draft (esiste un Draft anche per la D-League);
  • NBA assignments (assegnati da squadre NBA, tema che approfondiremo nel prossimo articolo);
  • “allocation players”, ovver giocatori assegnati ad una squadra in virtù di un legame territoriale (ad esempio un cestista uscito dalla University of Texas “allocato” agli Austin Toros);
  • giovani locali.

 

Forse è bene focalizzare l’attenzione sugli ultimi due punti. Nonostante non siano i metodi di accesso alla D-League più usati, la loro presenza nel regolamento segnala ancora una volta uno degli intenti più cari al management della lega: sottolineare la presenza sul territorio della D-League.

Ogni squadra non può tenere a roster più di 12 giocatori. Se una franchigia NBA assegna più di due atleti alla propria affiliata in D-League, questa dovrà ridurre il numero dei componenti propriamente assunti dalla D-League. Questo sistema vede dalla prossima stagione una importante eccezione: quella rappresentata dai Fort Wayne Mad Ants, in quanto affiliati a ben 13 squadre NBA, a differenza delle altre impegnate in affiliazioni esclusive. Di tale fattispecie (già segnalata nella precedente puntata), approfondiremo gli aspetti tecnici la prossima settimana.
Infine, come accennato nelle righe precedenti, in genere un componente del roster emergerà dai provini locali.

L’età minima per giocare in D-League è 18 anni, a differenza della NBA che da qualche anno ne richiede 19, oltre che 1 di esperienza dopo la High School. Esperienza che potrà essere maturata al college, oppure – appunto – in D-League.

 

Precedenti puntate della rubrica “Angolo D-League”:

Puntata Zero

Puntata Uno

Puntata Due

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Pubblicato da
Alessandro Bonfante

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