Gara 1: Kevin Durant trascina i Thunder, Memphis esce sconfitta. 1-0 OKC!

Le semifinali della NBA Western Conference si aprono con la serie più equilibrata sulla carta rispetto a tutte le altre, i protagonisti sono gli Oklahoma City Thunder ed i Memphis Grizzlies. La squadra di Kevin Durant ha lottato più del dovuto per sbarazzarsi di Harden e dei Rockets, ma il problema vero della serie è stata la perdita (per infortunio al menisco) di Russel Westbrook, giocatore fondamentale per tenere i ritmi elevati e per spezzare le partite a loro favore; dall’altra parte i Memphis Grizzlies arrivano a questa sfida con 4 vittorie consecutive frutto della grande difesa e soprattutto della grande compattezza di squadra che hanno saputo mettere in campo per superare 4-2 i Clippers al primo turno. Ora le due compagini si affrontano per cercare la sognata Conference Final.

Il primo quarto si apre con ritmi elevatissimi da parte delle due squadre e con numerosi errori, è infatti Zach Randolph a segnare i primi due punti della serie dopo 2 minuti di gioco. I Thunder non rispondono ed i Grizzlies continuano a macinare il loro gioco condito dal ritmo basso che vogliono condurre portandosi cosi sul 7-0, che costringe coach Brooks al primo timeout della partita. Dopo 4 minuti dall’inizio della partita arrivano i primi due punti per i padroni di casa grazie ad i liberi di Ibaka e nei successivi due minuti, dove le squadre tirano con percentuali molto basse, Durant (1/5 al campo fino ad ora) e Sefolosha mettono la loro firma per il contro-parziale che porta il risultato sul -1 (7-6) con poco più di 5 minuti rimanenti sul cronometro. La partita scorre seguendo lo stesso tema dell’inizio, dopo un’altra serie di errori Marc Gasol e Durant realizzano canestri (con fallo annesso) che permettono di arrivare al primo pareggio del match (9-9). Jared Bayless fa il suo ingresso in campo e piazza subito due bombe, alle quali trova peró la risposta dal solito KD. Gli ultimi 120 secondi del quarto non riservano particolari sorprese se non il canestro di Darrel Arthur che fissa il risultato sul 16-14 per i suoi “orsi” alla sirena della prima frazione di gioco.

I secondi 12 minuti del match vedono Zach Randolph e Pondexter registrare il mini parziale di 5-0 che distanzia i Thunder di 7 punti (21-16), ma c’è da fare i conti con la seconda voce dei padroni di casa, ovvero Kevin Martin, il quale realizza 5 punti di fila per il 23-21 Grizzlies a 9 minuti dal termine del primo tempo. Oklahoma riesce a riacciuffare il pareggio grazie ad un ottimo layup del “sempreverde” Fisher mentre, successivamente , Tony Allen e Martin si scambiano falli da “basket and 1” che mantengono il risultato sullo stabile 28 pari dopo 6 minuti di gioco. Prima del timeout di coach Lionel Hollins c’è ancora spazio per i co-protagonisti delle due franchigie, infatti alla bomba di Bayless (10 punti in 10 minuti) arriva subito il “divieto di vantaggio” dal solito Martin (13 punti nel quarto) ed il 31-31 è servito. La partita fila liscia e diventa piacevole grazie alle buone percentuali dal campo , completamente ripristinate dopo il pessimo primo quarto offensivo delle due squadre. I Thunder trovano la forza ed i punti necessari per trovare il primo vantaggio della partita grazie a Durant e compagni, ora è la squadra del Tennessee a dover inseguire con Randolph e Gasol che realizzano canestri importanti dal post per tenersi ad una distanza accettabile (39-41) a 2 minuti e mezzo dalla sirena. Il centro catalano di Memphis si diverte negli ultimi 150 secondi del quarto mostrando tutto il suo repertorio offensivo da sotto canestro e da lontano (coi cosiddetti “long-two”). Conley riesce persino a regalare il temporaneo vantaggio per i suoi, ma Reggie Jackson firma il canestro che chiude il primo tempo sul 47 a 46 per i padroni di casa.

Memphis trova subito il vantaggio ad inizio secondo tempo, le due squadre trovano canestro con facilità, soprattutto con Marc Gasol che continua la striscia di canestri consecutivi dal campo (6). Kevin Durant è l’unico terminale offensivo veramente efficace per i Thunder che difensivamente, però, non riescono a trovare soluzioni per arginare l’attacco avversario tanto da costringere coach Brooks al primo timeout del quarto sul 58-53 dopo 4 minuti e mezzo di gioco. All’uscita dal minuto di riposo le squadre sembrano aver perso la via del canestro (soprattutto OKC), assistiamo così ad un parziale di 7-3 per Memphis nei 4 minuti centrali del quarto che portano il risultato sul 66 a 56 per gli ospiti. A 3 minuti dal termine i Grizzlies riescono a capitalizzare la grande difesa che riescono ad attuare al centro della propria area, Okc fatica molto ed è costretta a trovare tiri da media-lunga distanza che non trovano fortuna. Dall’altra parte invece Prince e Conley costruiscono il massimo vantaggio (+12) della partita a cui tenta di rimediare (oltre all’onnicitato Durant) Reggie Jackson per il 70-61 con 43 secondi rimanenti sul cronometro. Secondi che vengono sfruttati dai padroni di casa della Chesapeake Arena che si portano sul -6 con circa una decina di secondi disponibili e, come sappiamo tutti, nella pallacanestro rappresentano una vita. In questa vita durata 10 secondi Pondexter decide che il pallone è suo e, dopo aver dribblato diversi giocatori dalla sua difesa fino ad oltre la metà campo, lascia partire il buzzer beater del miracolo. Gli dei del basket apprezzano e premiano il tentativo, il quarto si conclude sul 73 a 64 per Memphis!

Gli ultimi decisivi 12 minuti della partita si aprono con la tripla di Derek Fisher sull’assistenza di Kevin Durant che riporta nuovamente i Thunder sul -6. La chiave di questi primi 120 secondi risiede nel ritmo alto e nella corsa che si riesce (finalmente) ad intravedere per la squadra di casa, questo sistema di gioco porta subito dividendi importanti e premia Kevin Martin che si fa trovare pronto, prima per un buon “canestro+fallo” e poi con una tripla assassina per il -2 (75-73). Dopo il timeout invocato ed ottenuto da coach Hollins, Memphis trova di nuovo il punto della situazione con i canestri di Randolph e Prince (79-73) ma soprattutto riesce a riportare i ritmi ad un livello accettabile per loro. I lunghi di OKC in questa partita sono inesistenti offensivamente anche perchè, come già detto, la difesa dei Grizzlies è una barricata quando si tratta di mettere piede nella loro area. Proprio per questo i protagonisti della squadra di casa sono sempre gli esterni, Jackson e Durant rispondono colpo su colpo ai canestri degli ospiti fino ad arrivare al momento in cui Derek Fisher realizza la seconda tripla del quarto e riporta Okc a -2 (84-82) a 4 minuti dal termine. L’inerzia della partita cambia completamente per i Thunder che, sospinto dalle urla del pubblico, riesce persino ad impattare il risultato con il solito jumper di KD. Negli ultimi 3 minuti di gioco si assiste alla freddezza di Marc Gasol e di Zach Randolph che mantengono in vantaggio la propria squadra dalla “linea della carità”, la stessa linea che condanna Ibaka all’uno su due che permette a Memphis di non farsi raggiungere: 88-87 ad un minuto e mezzo dalla sirena finale. Successivamente lo spagnolo dei Grizzlies balla il tango sul post offensivo e realizza il +3 per i suoi, ma è ancora Martin a rinnovare le speranze per i propri tifosi segnando il canestro dell’89 a 90 con poco più di 30 secondi rimanenti. Dopo il timeout chiamato dagli ospiti, Mike Conley cerca la penetrazione all’interno dell’area che però non trova fortuna ed anzi fa scattare il contropiede OKC, conclusosi con l’ennesimo canestro dal campo di Kevin Durant e con il relativo vantaggio per i Thunder. Ma non è ancora finita, a 11 secondi dalla fine Memphis cerca di costruirsi il tiro della vittoria, ma si complica le cose con un possesso disordinato, fino ad arrivare alla palla persa di Conley che tocca la linea laterale con l’avambraccio nel tentativo di mantenere il possesso. A 3,5 secondi dal termine per i Grizzlies non rimane altro che cercare il fallo per spedire i giocatori avversari in lunetta, fallo che arriva su Reggie Jackson, il quale li realizza entrambi e fissa il risultato sul 90 a 93 costringendo (ovviamente) coach Hollins al timeout utile per riordinare le idee e tentare la tripla del pareggio con soli 2.9 secondi disponibili. Sull’uscita dal timeout Pondexter riesce a liberarsi per realizzare la tripla tanto sperata ma arriva il fallo (sul tiro stesso) di Jackson che quindi rinvia la sentenza ai tiri liberi. Quincy sbaglia il primo tiro libero, realizza il secondo e sbaglia deliberatamente anche il terzo per cercare il rimbalzo offensivo dei lunghi ed il conseguente miracolo del pareggio. Miracolo che però non arriva, la sirena fa la sua parte e sancisce la fine di gara 1 conquistata dagli Oklahoma City Thunder per 93 a 91!