Ryan Anderson: “Senza Howard è più difficile costruirsi il tiro”

Se vi chiedessi chi fu il giocatore più migliorato della stagione scorsa, sapreste darmi una risposta? Scommetto che in molti staranno, in questo momento, cercando di aprire i cassetti della memoria per arrivare al nome. Ve lo dico io per rinfrescarvi la memoria: Ryan Anderson. Ala  grande arrivata a New Orleans questa estate tramite una sign-and-trade che ha portato nelle proprie tasche 9 milioni annui per i prossimi quattro anni; 208 cm di altezza e mano calda, che dico, caldissima dalla linea dei tre punti. L’anno scorso il giocatore dei New Orleans Hornets ha chiuso la stagione con 16.1 punti di media, e attualmente i numeri di questa voce sono aumentati leggermente, 16.8 per partita (con il 40% da 3), ma a suo dire molto più faticosi.

“L’anno scorso i miei tiri erano facilitati dalla pericolosità offensiva di Dwight (Howard)… Quest’anno invece Greivis (Vasquez) sta facendo un ottimo lavoro, la maggior parte dei miei canestri derivano dai suoi assist. I miei tiri ora sono un po’ più difficili da prendere e da realizzare, devo effettuare dei piccoli aggiustamenti ma niente di particolarmente impossibile. Sapevo di poter fare bene anche senza Dwight in squadra, ho sempre avuto fiducia nel mio modo di giocare, sono un ragazzo che ha imparato a sopravvivere da solo. Sono arrivato a New Orleans e devo ammettere che culturalmente il cambiamento rispetto ad una città come Orlando è shockante , è tutto cosi diverso, vivere qui è come stare in una grande famiglia ed inoltre sembra essere sempre festa, c’è qualcosa da festeggiare ogni giorno!”

Parlando di JJ Redick, scambiato il 21 febbraio dai Magic a Milwaukee, Ryan si esprime cosi:

“Sapevo che questo scambio prima o poi sarebbe successo, si voleva farlo già l’anno scorso. Non c’è niente da aggiungere, sono solamente affari, per lui ora inizia una nuova sfida, una nuova partita.” 

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Pubblicato da
Michele Ipprio

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