Denver Nuggets

NBA, le parole di Michael Porter Jr. dopo la sorprendente vittoria dei Nuggets

Michael Porter Jr. si era lasciato andare a delle critiche pesanti dopo la sconfitta dei Denver Nuggets in Gara 4. In Gara 5 ha faticato a trovare il ritmo, ma ha segnato il canestro decisivo per mettere in ginocchio i Clippers. Porter ha chiuso con soli 7 punti segnati in 22 minuti. Il rookie, gioiellino di casa Nuggets, ha commentato così la sua prestazione:

“Il mio attacco non era fluido stasera, ma per me non è importante, non voglio essere solo un giocatore offensivo, ma un giocatore completo. Sono stato criticato molte volte per la mia difesa, ma è una cosa che voglio migliorare. Riguardo al tiro, tutti sanno che non era la miglior scelta, ma qualcosa mi ha spinto a tirare e io allora ho tirato. È stata davvero una cosa divina. Era un tiro importante, ma sono contento di essere riuscito ad aiutare la mia squadra negli ultimi 2 minuti.”

Porter ha anche risposto alle critiche arrivate dopo l’intervista post Gara 4, in cui si era lamentato parecchio del suo coinvolgimento nell’attacco dei Nuggets. In particolare, fa riferimento alle critiche arrivate da Damian Lillard:

“Ho cercato di tenere tutto fuori. Io rimango fedele a tutto quello che dico, ma non vuol dire in alcun modo che volessi essere irrispettoso o cose del genere. Il coach e i miei compagni lo sanno. Abbiamo parlato come una squadra e tutti erano sulla stessa onda oggi. Ma Dame e gli altri ragazzi, li rispetto tutti, specialmente quelle superstar che si rivolgono a un giovane come me. Voglio ascoltarle, non pensare solo al mio ego e ad aver ragione. Quindi ho ascoltato quello che avevano da dirmi e l’ho fatto mio.”

Mike Malone, coach dei Denver Nuggets, ha ritenuto importanti per l’armonia in spogliatoio le parole di Michael Porter Jr. Inoltre ha difeso il ragazzo, elogiando la sua voglia di lavorare e migliorare.

 

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Guarda i commenti

  • Di certo non e' un timido, e' sicuro della sua forza ed e' il giocatore giusto per completare Murray e Jokic.
    Pero' deve ringraziare di essere li', fare almeno un paio di stagioni super in regular season, prima di fare il leader...
    Nella bolla, quando Murray era fuori, ha fatto vedere tutto il suo talento e si e' conquistato un posto da titolare, ma poi contro Utah, il coach ha dovuto retrocederlo in panchina e affidare l'attacco soprattutto a Murray, rientrato alla grande e secondariamente a Jokic.
    Mossa vincente...
    Ai playoff le certezze valgono piu' delle speranze...

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Pubblicato da
Matteo Guizzon

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