(43-29) Boston Celtics 115 – 118 Philadelphia 76ers (47-27)
Il ritorno di Joel Embiid fa bene ai Philadelphia 76ers che vincono una sfida diretta importantissima contro i Boston Celtics e si confermano saldamente al terzo posto della Eastern Conference. I Celtics rimangono quinti e non riescono a completare lo sweep sugli avversari in regular season.
Boston parte meglio portandosi avanti di 9 già nel primo quarto e continuando con la stessa inerzia anche nel secondo. All’intervallo lungo Philadelphia insegue, indietro di 11 punti, sul 69-58, dopo essere stata anche a -15. La partita è accesa e combattuta, la tensione è alle stelle ed esplode all’inizio del terzo quarto. Marcus Smart passa accando a Joel Embiid, che allarga un gomito. Il giocatore dei Celtics dapprima protesta, poi spinge con forza il centro dei Sixers, facendolo cadere. Embiid si rialza infuriato, e cerca di raggiungere Smart, ma i due giocatori vengono tenuti a distanza, evitando la rissa. Gli arbitri decidono di fischiare un flagrant-2 ai danni della guardia dei Celtics, che viene così espulsa. E da quel momento la partita cambia: Embiid segna 8 punti consecutivi, aiutando Philadelphia a ridurre lo svantaggio. Il match continua a essere combattuto, e a 1 minuto dal termine il risultato è in pareggio a quota 113. Ben Simmons infila un tiro difficile mentre subisce fallo da Marcus Smart. L’australiano completa il gioco da tre e porta Philly avanti sul 116-113. 40.5 secondi sul cronometro. Kyrie Irving penetra verso il canestro, batte tutti i difensori e sta per concludere, quando arriva il manone di Joel Embiid a stopparlo inclementemente. Dall’altra parte Jimmy Butler insacca il tiro che sigilla la vittoria dei 76ers quando sono rimasti ormai solo 4.7 secondi. L’ultimo canestro di Jayson Tatum serve solo per la gloria.
Partita straordinaria per Joel Embiid, che chiude a 37 punti e 22 rimbalzi, mentre Jimmy Butler aggiunge 22 punti (15 nel solo quarto quarto), e Tobias Harris 21 con 8 rimbalzi. Per Boston grande prestazione di Kyrie Irving, con 36 punti e 9 rimbalzi. Al Horford porta 22 punti alla causa, Terry Rozier 20.
(42-29) Utah Jazz 137 – 116 New York Knicks (14-58)
Gli Utah Jazz sbrigano senza troppi problemi la pratica New York Knicks e al Madison Square Garden va in onda l’ennesimo capitolo di una stagione da dimenticare per la franchigia della Grande Mela. I Jazz continuano a macinare risultati, arrivando alla quinta vittoria consecutiva e e salendo al quinto posto nella Western Conference.
La partita prende subito una direzione più che precisa, con i Jazz in grado di portarsi sul +14 alla fine del primo quarto, e sul +27 all’intervallo lungo. Le imprese, si sa, fanno parte della NBA, ma non sono materiale per i Knicks di quest’anno: New York sprofonda addirittura a -37, mentre Utah tira con un’efficienza pazzesca (63% dal campo nei primi tre quarti). L’ultima frazione è puro garbage time, i titolari dei Jazz rimangono in panchina e c’è tanto campo per le riserve. I Knicks riescono almeno a ridurre un po’ lo svantaggio, cercando di chiudere nella maniera più dignitosa possibile un match che non ha mai avuto storia.
Donovan Mitchell è il più prolifico dei Jazz, con 30 punti, aiutato dai 18 di Joe Ingles e di Rudy Gobert (che cattura anche 9 rimbalzi). Per i Knicks ci sono i 27 punti e 8 rimbalzi di Kevin Knox, i 23 di Mario Hezonja i 21 di Damyean Dotson e la doppia doppia da 14 punti e 12 rimbalzi di Mitchell Robinson.