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Road to Draft 2018: Anfernee Simons e Mitchell Robinson

Mitchell Robinson

Squadra: inattivo. Nel 2016-17: Chalmette High School (Chalmette, Louisiana).

Ruolo: Center

2017-18 Stats per game: 25,7 points, 12,6 rebounds, 6,0 blocks

Punti di forza

Mitchell Robinson è indubbiamente uno dei giocatori più divertenti del Draft. Centro di 2,13 per 105 chili, è un lungo leggero, da corsa, verticale e molto mobile, in grado di correre agevolmente su e giù per il campo e con una certa propensione a concludere in alley-oop, grazie alla sua elevazione e coordinazione. La sua fama di “highlight umano” (ci perdoni Dominique Wilkins) si completa con le sue irreali doti di stoppatore, addirittura 8,1 a partita nell’anno da junior alla Chalmette High School, fermo restando che a livello di high school i migliori prospetti si trovano di frequente in situazioni di gigante-contro-bambini.


Ok, bravo, ma sono le high school della Louisiana / 1
 

Ok, bravo, ma sono le high school della Louisiana / 2

Oltre a questa allettante combinazione di altezza, apertura alare (2,24) e atletismo, l’aspetto più interessante di Robinson è lo sviluppo del suo tiro da tre, elemento fondamentale per un centro moderno. Ottimo anche ai tiri liberi e dalla media distanza. La meccanica di tiro è già molto buona, con la palla che esce dalle sue mani con una rotazione appropriata. Spalle larghe, fluido nei movimenti, rapido, si presenta al Draft come un giocatore fisicamente e tecnicamente ben dotato. In difesa, la sua lunghezza e abilità a coprire gli spazi lo rendono potenzialmente efficace nella difesa sui pick-and-roll.

 

Il tiro da tre, in ogni caso ampiamente sviluppabile, è una delle cose più interessanti di Robinson.

Punti deboli

Un fisico ancora troppo leggero rende auspicabile un maggior rinforzo e strutturazione per resistere alle “battaglie” NBA. In generale, essendo un high schooler che ha saltato un’intera stagione, Robinson resta un diamante più che grezzo, le cui abilità tecniche necessitano in ogni caso di un profondo lavoro di affinamento, così come tutta da costruire è la sua mentalità agonistica e la capacità di stare in campo nel modo giusto.

 

Ancora Mitchell Robinson al tiro da tre raccogliendo una palla vagante.

Spesso è deconcentrato o rilassato, non sembra aver ancora sviluppato un adeguato approccio alla partita: tende al fallo, non fa taglia fuori, perde di vista la palla e in post si arrende presto agli avversari più tosti. Il maggiore punto interrogativo è di natura caratteriale: la sua vicenda a Western Kentucky, abbandonata ben due volte prima di iniziare il suo anno al college, non gioca a suo favore.

 

Qui però già fa vedere buone cose nella difesa in post basso.

Upside

Viene accostato, per agilità, schiacciate, gioco in transizione e abilità di stoppare, a tipi come DeAndre Jordan e Tyson Chandler, però con il tiro da fuori, oppure a Serge Ibaka. Il suo essere un lungo multidimensionale, in grado di colpire dall’arco così come di attaccare il ferro, lo rendono perfetto per il basket NBA di oggi: se le cose andranno in un certo modo, nel giro di qualche anno non è da escludere che un nuovo unicorno faccia il suo ingresso nella fiaba. Ma ci vorrà del tempo: la sua consistenza mentale, prima ancora che tecnica e fisica, è tutta da dimostrare.

Draft projection

Così come per Simons, anche la scelta di Robinson è una scommessa per il futuro. Le previsioni lo danno al basso primo giro, dopo la ventesima, se non direttamente al secondo. I Los Angeles Lakers, contesto giovane e in ascesa, con un Magic Johnson pronto al rischio pur di pescare il jolly, hanno mostrato interesse per lui e potrebbero prenderlo con la 25, ma ci sono ampie possibilità che finisca a Chicago (22). In gioco anche Atlanta con la 30 o la 34, la sorpresa potrebbe essere Washington alla 15.

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Pubblicato da
Francesco Mecucci

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