La vittoria casalinga contro gli Atlanta Hawks lascia i Golden State Warriors con il fiato sospeso per quanto successo a Steph Curry.
Il prodotto di Davidson, rientrato nelle rotazioni dopo sei partite ai box per un problema alla caviglia, è stato costretto ad abbandonare anzitempo la contesa a seguito di uno scontro fortuito con il compagno di squadra JaVale McGee (fino a quel momento 25’ sul parquet e 29 punti a referto con 10-18 dal campo per il #30) . I primi riscontri medici hanno evidenziato una distorsione al collaterale mediale del ginocchio sinistro e in giornata si attende il responso della risonanza magnetica per stabilire con maggiore precisione i tempi di recupero.
Continua dunque la serie di infortuni in casa Warriors, attualmente privi dei loro “Fantastici 4”. I campioni in carica, consapevoli della loro forza, non si piangono addosso. Riportiamo le dichiarazioni rilasciate da Kevin Durant ai microfoni di Chris Haynes di ESPN:
“Ci saranno alti e bassi. So che da quando ha preso il via questa dinastia Warriors le cose sono andate piuttosto bene. Non c’è nulla di cui preoccuparsi. Tutti ci stiamo godendo la vita, stiamo giocando in NBA. Qualcuno si è fatto male alla caviglia, abbiamo avuto un po’ di infortuni alle costole, un paio di ragazzi hanno preso botte all’inguine, [qualche]pollice fratturato. Nessuno è in pericolo di vita.”
Massimo supporto al compagno di squadra:
“Ovviamente non puoi sapere [come andrà] finché non ottieni la diagnosi e finché non vedi una tabella di recupero. […] Steph lavorerà senza sosta per tornare e noi lo appoggeremo e saremo lì per lui.”
Nella notte tra domenica e lunedì gli Warriors ospiteranno i Jazz alla Oracle e non è da escludere il ritorno di Draymond Green, indicato da coach Kerr come prossimo al rientro.
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