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LiAngelo Ball arrestato in Cina. Lonzo: “non ho ancora parlato con lui”

LiAngelo Ball, secondogenito di LaVar Ball, è stato arrestato ad Hangzhou, in Cina, insieme con altri due giocatori della UCLA, con l’accusa di taccheggio.

LiAngelo, Cody Riley e Jalen Hill sono stati interrogati per un presunto furto di occhiali da sole in un negozio Louis Vuitton. Lo store si trova vicino all’albergo dove alloggiava la squadra prima di partire per Shanghai in vista della sfida di venerdì contro Georgia Tech.

Secondo la fonte che ha riferito a ESPN: I giocatori sono stati trattati con il massimo rispetto, gentilezza e professionalità in ogni momento dalla polizia di Hangzhou. I giocatori coinvolti sono sempre stati rispettosi e non conflittuali”.

Le autorità cinesi hanno impedito ai giocatori di lasciare l’hotel nel quale alloggiavano finché il processo legale non fosse terminato. Verranno in seguito rilasciati tutti e tre su cauzione. Il coach Steve Alford ha annunciato che i tre non giocheranno venerdì ed inoltre:

Siamo delusi da ogni situazione che privi gli studenti-atleti dall’esperienza culturale ed educativa per la quale questa settimana è stata organizzata. Che si trovino negli Stati Uniti o all’estero, ci aspettiamo che i nostri studenti sostengano gli standard più alti.

Anche LaVar Ball ha rilasciato qualche parola a seguito dell’accaduto, interrogato se fosse preoccupato per suo figlio ha risposto:

Starà bene, starà bene. Tutti ne fanno un grande problema, ma non è così grande. E’ un peccato che la famiglia Ball e UCLA debbano affrontare questa situazione in questo particolare momento. Commenteremo a breve.

Intanto nella notte il fratello maggiore di LiAngelo, Lonzo, rimasto negli States per la partita tra Lakers e Celtics ha disputato un partita non molto brillante al tiro chiudendo con 4-15 dal campo con 1-5 da tre punti.  Dopo la sconfitta dei suoi Lakers è stato intervistato sulla vicenda asiatica e Lonzo ha subito detto di non aver ancora parlato con il fratello né con la famiglia e che l’accaduto non avrebbe influito sulla sua prestazione:

Beh è pur sempre il mio fratellino, ma dovevo scendere in campo e giocare. (I miei familiari) sono tutti lì in Cina per prendersi cura della cosa, quindi parlerò con loro quando saranno tornati.

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Pubblicato da
Claudio De Simone

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