Primo Piano

Chicago Bulls Preview: Il vento gelido del rebuilding

Scenario Migliore

Andrà anche in controtendenza con lo spirito sportivo ma lo scenario migliore che si prefigura per i Chicago Bulls è quello di arrivare ultimi. Gli elementi per riuscirci ci sono tutti e a meno di clamorose performance non preventivate (Markkanen, LaVine) le palline a disposizione dei Bulls nella prossima lottery saranno parecchie. Nello scenario migliore ovviamente quei giocatori più promettenti rimangono sani, creano una chimica di squadra e iniziano a giocare secondo principi cari all’head coach. A fine giugno il tanking darà i suoi frutti e avranno il nome di uno tra Porter, Bagley III, Doncic.

Scenario Peggiore

La squadra è pietosa ma ce ne sono almeno due o tre più pietose. LaVine non recupera correttamente dall’infortunio ed è costretto a tornare sotto i ferri, Dunn e Payne si rivelano giocatori da D-League e Markkanen gioca una sequenza continua di heroball che lo portano a vincere il ROY e a sondare il mercato alla ricerca di uno scambio che lo porti in una piazza più competitiva. Hoiberg litiga con la squadra e con la dirigenza ricevendo il benservito prima dell’All-Star Game e la città di Chicago si trova tra le mani una squadra nevrastenica, un allenatore nuovo e le possibilità di scegliere una futura superstar al draft ridotte al lumicino.

Pronostico

Lo scorso anno i Bulls hanno collezionato 41 vittorie. Verosimilmente bisognerà sottrarre una ventina di W per avere il numero finale di questa stagione. Coach Hoiberg insisterà con la sua pallacanestro e finalmente avrà un lungo in grado di spaziare il campo come si deve. C’è la possibilità che LaVine cresca sotto diversi aspetti quest’anno, specialmente nella meccanica di tiro e nella gestione dei possessi assumendo anche i connotati del leader tecnico ed emotivo della squadra. Per il resto si fa fatica ad immaginare uno scenario in cui i Bulls vincano più di venticinque partite e quindi l’ultimo posto ad Est (e quindi nella lega) se lo giocheranno con un altro paio di squadre. Un anno di transizione come non se ne vedeva da parecchio nella città del vento.

Prima il castello va giù, prima si può ricostruire.

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Pubblicato da
Paolo Stradaioli

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