Cambiare team dopo quattro anni di lotte, speranze, condivisione ed impegno non è mai facile per giocatori come J.J. Redick che sputano sangue in allenamento ed in partita per sposare la causa che lo lega alla città in cui gioca.
L’ex guardia degli Orlando Magic, a 33 anni, ha ufficialmente iniziato una nuova avventura sulla East Coast, firmando per i Philadelphia 76ers un contratto annuale da circa 20 milioni di dollari. Una scelta più di portafoglio che di progetto, certo, ma dopo quattro anni in cui le cose non sono andate come si era sperato in quel di Los Angeles era necessario un cambiamento. Era necessario ritrovare la felicità di stare in campo:
“E’ una m—a doverlo dire, ma penso che durante il mio ultimo anno a L.A. avevo perduto tutta la mia gioia. Se ripenso alla squadre e al modo in cui giocavamo mi viene da dire che non c’era gioia in esso. E questo mi ha colpito nel profondo. Non penso nemmeno che 18 mesi fa avrei pensato di poter essere disposto ad andarmene. Io ero convinto che mi sarei ritirato in maglia Clipper ma la NBA ti insegna davvero a capire che le cose possono cambiare molto velocemente.”
Queste le parole più significative estrapolato dal documentario a lui dedicato, Uninterrupted (lo trovate in fondo all’articolo), che sanciscono definitivamente la fine di una storia d’amore che non gli ha mai permesso di arrivare a giocarsi il campionato NBA nonostante le grandi stelle presenti in squadra (CP3-Griffin-Jordan solo per citarne alcune) ed un allenatore da top-class come Doc Rivers.
Ora, però, è tempo di ripartire. Il futuro si deciderà (ancora) tra un anno.
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Ma perché dite essere una scelta di portafoglio più che di progetto? Nel precedente articolo su Redick, avete riportato le sue dichiarazioni dove diceva che a Houston gli avrebbero offerto di più ma sarebbe stato niente più che una riserva, tenendo conto che Gordon ha caratteristiche molto simili alle sue. Quindi ha preferito andare a Philly dove giocherà titolare e potrà fare da chioccia al giovane e talentuoso roster...