Mercato NBA 2025

Butler: essere stato il leader dei Bulls “Non ha significato nulla”

Jimmy Butler, nuovo giocatore dei Minnesota Timberwolves, ha espresso, tramite Instagram, grande affetto per la città di Chicago e per tutti i tifosi dei Bulls, ma non ha perso occasione per criticare la dirigenza della squadra.

Non ha significato nulla – ha dichiarato Butler al Sun Times, riferendosi all’essere stato leader della squadra nelle ultime stagioni – Credo che essere definito la faccia dell’organizzazione non è così bello come pensavo. Abbiamo visto tutti dove l’essere definito in questo modo mi ha portato. Quindi ora lasciatemi essere un giocatore dei Timberwolves. È tutto quello che voglio fare. Voglio solo vincere partite. Fare quello che posso per la mia organizzazione e fargli capire quello che sto provando a fare. 

La trade di Butler, avvenuta giovedì notte durante il Draft, ha visto approdare il giocatore a Minnesota insieme alla scelta numero 16 (trasformatasi poi in Justin Patton) in cambio di Zach LaVine, Kris Dunn e la scelta numero 7 (Lauri Markkanen).

Secondo quanto emerso negli ultimi giorni, l’obiettivo di Butler era quello di restare a Chicago, tanto è vero che si era spinto sino ad informare i Cavs, che negli scorsi giorni si erano informati sulla possibilità di firmarlo, che non era intenzionato a partire. Questa lealtà non ha però impedito ai Bulls di scambiarlo lo stesso, nonostante fosse senza dubbio il loro migliore giocatore.

In qualunque modo vogliate chiamarmi – faccia dell’organizzazione – non mi interessa più. Di quale squadra lo sono? Non significa nulla. Sapete cosa ho imparato? La faccia della squadra, alla fine vedrai in ogni caso la sua schiena quando se ne andrà, quindi no grazie. 

Nonostante la profonda delusione riguardo alla vicenda, in ogni caso, Butler non prova rancore verso l’organizzazione che lo ha scelto al Draft e che lo ha visto crescere esponenzialmente negli ultimi anni

Non posso essere arrabbiato con nessuno. Non sono arrabbiato. Non mi è piaciuto solo il modo in cui le cose sono state gestite, ma va bene così.

 

 

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Pubblicato da
Jacopo Cigoli

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