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La parata di celebrazione dei Golden State Warriors fra curiosità e risate.

I Warriors sono campioni NBA 2017 ed è arrivato il giorno dei festeggiamenti per la città. La parata di celebrazione dei campioni in carica si è svolta ad Oakland fra carri allegorici, provocazioni e festeggiamenti. La sfilata si è svolta Giovedì nella Bay Area ma i festeggiamenti sono andati avanti per tutta la giornata.

Fra i presenti c’era anche il toaster guy, ossia Ronnie, il fan che fece autografare a Klay Thompson un tostapane. Il fenomeno diventato virale sui social ha avuto uno sviluppo anche più grande di quello che lo stesso fan si aspettava. Thompson infatti ha dato credito a quel gesto come portafortuna ed ha preso in simpatia il ragazzo del tostapane facendogli riservare un posto speciale alla parata di celebrazione al fianco di una leggenda del Baseball del calibro di Barry Bonds.

Nella serie di simpatici highlights che hanno interessato la parata di sicuro Matt Barnes ha dato il suo contributo. Interrogato sull’invito di routine del Presidente Donald Trump e sulla sua voglia di presentarsi o meno alla Casa Bianca, Barnes ha preferito rispondere a modo suo. Dandosela a gambe.

JaVale McGee invece si diverte con un fan che gli passa la cintura da campione di wrestling, sport nel quale probabilmente non sfigurerebbe date le doti fisiche.

L’MVP della giornata però va a Draymond Green che veste la t-shirt che fa divertire i social. “Quickie” letteralmente sta per indicare una cosa svolta in modo rapido, velocemente, ovviamente riferendosi al 4-1 delle Finals. Pronta la risposta su Instagram di LeBron James che simpaticamente accenna al lato sessuale della parola con un “That’s what  she said” traducibile con un “disse lei”, riferendosi alla compagna di Green. Fra i Like del tweet notiamo qualche nome celebre.

Risposta comunque che ha fatto ridere anche lo stesso Green:

Si è stato davvero divertente! Alla fine è stata una fantastica serie finale. Noi abbiamo prevalso. Loro hanno vinto lo scorso anno. Dare quella risposta ha mostrato il suo carattere, ossia che non si fa buttare giù dalle cose. Credo sia stato molto simpatico.

Successivamente sul palco ha voluto dire qualche parola con il microfono in mano. Si esprime sul tormentone dei super-team di questi giorni:

Sento parlare di super-team qua, di super-team là, io non ho mai giocato in un super-team etc. Tu [Lebron James] hai aperto la strada ai super-team, fratello! Io non mi sono mai unito ad un saper-team. Hey secco [Kevin Durant] non so cosa, ma hai fatto qualcosa a quei ragazzi. Grazie per esserti unito al nostro super-team.

Quello che voleva dire Green e che ha poi chiarito è che James ha sdoganato l’idea di far parte di una squadra fatat da più stelle, quando decise di lasciare Cleveland per andare a Miami insieme a Bosh da Dwyane Wade si è praticamente unito formando una squadra di stelle, così come è accaduto al suo ritorno in Ohio dove già era presente Irving e sei settimane dopo si è unito Love.

LeBron ha detto di non aver mai fatto parte di un super-team. Come ha detto KD, James ha mostrato a tutti che si potesse fare. (…) Voglio solo essere chiaro, è stato lui ad aprire le porte a questo.

 

 

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Claudio De Simone

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