Paul George: “Voglio giocare con Gordon Hayward”

Due giocatori simili sotto tanti punti di vista: nati nel 1990 (uno il 2 maggio e l’altro il 23 marzo; auguri!), ali piccole di ruolo con licenza da all around player, talenti di spicco delle rispettive squadre… Paul George e Gordon Hayward potrebbero, chissà, vestire in futuro la stessa casacca (degli Indiana Pacers, o magari degli Utah Jazz?); se lo augura, in primis, proprio George.

DESTINI INCROCIATI?

Secondo Zach Lowe di ESPN, la stella dei Pacers avrebbe espressamente chiesto alla propria dirigenza di provare ad accaparrarsi Hayward in ogni modo possibile.

L’ala dei Jazz può diventare unrestricted free agent in estate, facendo opt out dall’attuale contratto. Sulle tracce di Hayward ci sono già, da tempo, i Boston Celtics di Brad Stevens e Isaiah Thomas, probabilmente la squadra in possesso del maggior numero di asset da mercato nell’NBA attuale. I Pacers sono, al momento, una destinazione meno appetibile, per la mancanza di star (oltre a George stesso) e di giovani di prospettiva (oltre all’ottimo Myles Turner). Un eventuale arrivo di Hayward nella free agency comporterebbe una ridefinizione del quintetto di Indiana, con George che ha già dimostrato di potersela cavare da ala grande e l’attuale giocatore dei Jazz che è in grado di occupare proficuamente lo spot di guardia.

I due paiono complementari (difficile dire il contrario di due giocatori capaci di fare tutto, ma proprio tutto, su un campo da pallacanestro). Complicato, invece, ipotizzare l’effettivo grado di fattibilità di un’operazione del genere. Il vero “scalino” è rappresentato dall’eventualità che entrambi, o almeno uno dei due, ottengano l’inserimento in uno degli All-NBA Team a fine regular season. La nomina nei quintetti All-NBA garantirebbe la possibilità di firmare un cosiddetto contratto al “supermassimo salariale” – introdotto col nuovo agreement collettivo – e cioè un accordo da più di 200 milioni di dollari con l’attuale squadra d’appartenenza. Diventerebbe difficile, a quel punto, ipotizzare che George decida di abbandonare i Pacers (ha un’opzione per diventare free agent identica a quella di Hayward, ma per il 2018), o che la star dei Jazz faccia altrettanto.

Ma sperar non nuoce. È ovvio che a ogni “romantico” NBA piacerebbe vedere due talenti di questo calibro con la stessa maglia. Sarebbe, poi, il giusto coronamento narrativo di un legame “spirituale” nato nell’ormai lontano Draft 2010. Quel 24 giugno Hayward fu scelto alla numero nove; George subito dopo, con la pick numero 10.

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Pubblicato da
Elia Pasini

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