Durant e il ritorno a OKC: “Pensavo avrebbero fatto più rumore”

Ritorno a dir poco infuocato quello dell’ex beniamino di Oklahoma City Kevin Durant dopo il “tradimento” di un’intera città per portare i propri talenti, per usare un’espressione ormai proverbiale e abusata, nella Baia, con la maglia della corazzata dei Golden State Warriors. La decisione di sbarcare nella squadra già finalista NBA e detentrice del miglior record stagionale di sempre ha portato numerose critiche alla fenomenale ala da Texas, in particolar modo, ovviamente, nella città di cui ha vestito i colori per 9 stagioni, se contiamo anche la prima annata in cui la franchigia militava ancora a Seattle.

Era in programma per stanotte il primo ritorno alla Chesapeake Arena di Oklahoma City degli Warriors di KD, e il palazzo non ha mancato di mostrare il proprio “affetto” al proprio ex numero 35, fischiandolo ininterrottamente dal primo secondo in cui ha messo piede sul parquet per il riscaldamento. Ma Durant ha voluto glissare sulla questione, prendendo anche bonariamente in giro i suoi adirati ex tifosi:

Sinceramente pensavo avrebbero fatto anche più rumore. Ma è stato tutto sommato divertente: essere dall’altra parte, diventare uno di quelli che si prendono i “buuu”, è stato divertente. Lo accetto, è tutto quello che posso fare.

Non solo i tifosi hanno riservato un’accoglienza così calorosa a KD: anche con l’ex compagno e amico Russell Westbrook sono spesso volate alcune parole non esattamente amichevoli, e si è arrivati addirittura a un faccia a faccia con Andre Roberson dopo un fallo del mastino difensivo dei Thunder sullo stesso Durant, peraltro non particolarmente cattivo ma probabilmente accompagnato da qualche commento. Alla fine però, per la terza volta in stagione, ha avuto ancora ragione Durant, visto che la partita non ha avuto storia e gli Warriors, 3-0 in stagione sui Thunder, hanno portato a casa agevolmente anche questa vittoria, certamente aiutati dai 34 punti e 9 rimbalzi dello stesso KD, evidentemente non particolarmente intimorito dall’accoglienza riservata.

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Giacomo Sordo

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