Le totali 72 partite saltate nell’arco dei cinque anni nella lega hanno permesso alla stella dei New Orleans Pelicans, Anthony Davis, di sfruttare il tempo in panchina dedicandosi ad osservare da fuori i meccanismi di gioco e, di conseguenza, a migliorarsi. Allo stesso tempo, però, specialmente per un giocatore giovane e all’apice della sua carriera, è dura stare seduti e passare tutto quel tempo avvolti da un senso di monotonia, mentre i compagni possono giocare.
Può diventare un pochino noioso stare lì seduti in panchina, alzandosi solo per i timeout e stando dietro.
-ha spiegato durante un’intervista.
Lo scorso anno, dopo aver saltato 21 partite, 14 delle quali nel finale di stagione, Davis si era ripromesso di essere più attivo aiutando coach Gentry e lo staff di allenatori a manovrare la squadra dalla panchina. A dimostrazione di ciò, Tyreke Evans ha raccontato che il compagno, durante l’ultima partita contro i Cleveland Cavaliers, poi vinta 124 a 122, gli ha consigliato di usare il cosiddetto Euro step, uno dei movimenti che meglio riescono alla guardia di New Orleans. A un certo punto della stessa partita, mentre Jrue Holiday era difeso da Kyle Korver, il quale ormai, a 35 anni, non ha più la stessa rapidità nei piedi di un tempo, “il coach ha provato a dire a Terrence [Jones] di portare un blocco”- ha raccontato Davis- “ma io ho inziato a urlare <<Coach! Coach! Non un blocco!>>.”
A fine partita, lo stesso Anthony Davis ha, poi, spiegato ridendo:
Questo non significa che io abbia intenzione di dedicarmi al lavoro di allenatore. Si vede quanto stess questo porti al coach. Non posso. Però adoro aiutare la sqaudra anche quando non sto giocando. […] E’ divertente, ma preferisco stare in campo.