ESCLUSIVA – Ettore Messina: “A Gasol serve tempo. Sager? Pop è molto provato”

San Antonio vince ancora in trasferta (14-1 il record lontano da San Antonio) e con la W raccolta in quel di Phoenix continua la marcia verso la prima posizione della Western Conference. La novità è che nella notte siamo stati alla Talking Stick Resort Arena, proprio a Phoenix – Arizona, per intervistare i protagonisti del match.

Tra i tanti siamo riusciti ad intercettare il ‘nostro’ Ettore Messina, assistant coach di Gregg Popovich.

 

Dopo la vittoria di stasera il record dice 21-5 e come l’anno scorso siete saldamente la seconda forza ad ovest. È così?

Siamo una squadra diversa rispetto all’anno scorso, più versatile e con più realizzatori. Stiamo facendo meglio in attacco ma per quanto riguarda la difesa ancora non abbiamo trovato la giusta continuità: abbiamo dei momenti molto buoni seguiti da altri in cui dobbiamo migliorare. Comunque stiamo facendo bene, adesso abbiamo un test molto importante con tre trasferte difficili (contro Houston, Clippers e Portland, ndA) che potranno dirci meglio sul dove stiamo andando.

Questa è la tua terza stagione a San Antonio, ma la prima senza Duncan. Quanto manca la sua leadership e quanto manca la sua presenza, soprattutto in difesa?

Ovviamente non è una mancanza che si può assorbire in breve tempo, e soprattutto in campo a volte sentiamo la sua assenza. Per noi è importante anche se non gioca. Ogni tanto ci viene a trovare: parla con i più giovani, lavora con Pau Gasol, fa sentire la sua presenza a tutti.

A proposito di questo abbiamo visto spesso Duncan allenarsi con Gasol negli ultimi giorni e già dalla partita scorsa contro Boston si è visto un miglioramento nel catalano. A che punto è il suo inserimento?

Pau [Gasol] sta prendendo le cose col tempo necessario. Anche a LaMarcus [Aldridge] anno scorso sono serviti 4-5 mesi per entrare nel nostro meccanismo, che non è semplicissimo. Ci sono tante giocate, tante azioni, una terminologia completamente diversa dalla quale erano abituati nel quale tra l’altro giocano meno minuti di quanto erano abituati e quindi ci vuole tempo. Offensivamente per noi è un giocatore molto importante tra il tiro dal post, il passaggio e la versatilità.

Nella metà campo difensiva invece state faticando di più. Oltre all’assenza di Duncan questo si può ricondurre al fatto che gli avversari spesso preferiscono sacrificare il loro miglior giocatore fuori dall’azione a costo di togliervi Leonard dalle rotazioni difensive. State pensando a qualche contro soluzione?

È una cosa che possiamo gestire. Poi dipende anche molto da chi noi decidiamo di marcare con Leonard. Kawhi può difendere tranquillamente tutte le posizioni dal 1 al 4 compresi tutti i migliori giocatori di questa lega. Per noi rimane sempre la nostra prima opzione difensiva, indipendentemente da quello che fa l’attacco e vogliamo che sia lui a marcare il miglior giocatore avversario.

Un pensiero sulla tragica scomparsa di Craig Sager?

È una persona che purtroppo ho conosciuto indirettamente, ma ho visto Popovich molto provato e so quanto gli fosse legato. Riesco a vedere la misura di che tipo di perdita è stata proprio attraverso il dolore di Pop e non posso farci altro che unirmi a lui nel cordoglio.

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Pubblicato da
Niccolò Scarpelli

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