Caso Horford a Boston? Crowder: “Dobbiamo passargli di più la palla”.

L’avventura di Al Horford con la maglia dei Boston Celtics non è iniziata benissimo. Il centro ex-Atlanta Hawks, pezzo pregiato (contratto da 113 milioni) dell’offseason dei Verdi del Massachusetts, sin qui ha disputato solo otto partite (partendo sempre titolare) su diciotto, facendo registrare numeri al ribasso rispetto alle scorse stagioni (14 punti, 6.6 rimbalzi; con 5 assist di media, cifra su cui torneremo). Il campione statistico, è ovvio, si riferisce a un lasso di tempo troppo limitato per essere realmente indicativo e Horford, inoltre, è stato limitato dagli infortuni (nello specifico: una tutt’altro che trascurabile commozione cerebrale). Quel che può essere rilevato, però, è che il lungo di origini dominicane sta giocando in modo più “passivo” rispetto a quanto fatto nel recente passato.

TRANSIZIONE

Horford deve ancora trovare una nicchia all’interno del sistema di coach Brad Stevens, tanto in attacco quanto in difesa. La leadership offensiva del duo di esterni Isaiah Thomas-Avery Bradley si sta consolidando di partita in partita e Horford, timidamente, ad ora si è accontentato di fare il facilitatore dal post, smazzando un quantitativo di assist decisamente fuori scala per un lungo NBA contemporaneo. La questione, in realtà, vede come corresponsabile l’intero sistema offensivo dei Celtics, con la squadra che pare mancare di passatori d’elite in grado di mettere in ritmo un giocatore di post di alto livello come Horford. In questo senso non devono sorprendere le 3.3 triple a partita tentate dal centro (primato in carriera), convertite con un buon 38.5%.

Preoccupano pure le carenze difensive mostrate dai Celtics, ventesimi in NBA per defensive efficiency. Horford, anche in questo caso, per il momento non è riuscito a dare l’equilibrio e la presenza intimidatoria richiesti.

Della situazione ha parlato l’ala piccola dei Celtics Jae Crowder, in un’intervista rilasciata a Mass Live:

Dobbiamo tutti, dal playmaker agli altri lunghi, dare la palla ad Al in zone del campo in cui è efficace. Non possiamo permetterci di non massimizzare il suo potenziale, sarebbe inaccettabile.

I Celtics hanno un record di 10 vinte e 8 perse e sono al quarto posto dell’intasatissima (otto squadre compresse in un range di due partite) Eastern Conference. Resta da vedere se Horford, col migliorare della condizione e dell’intesa coi nuovi compagni di squadra, si dimostrerà davvero il tassello mancante in grado di catapultare Boston di nuovo all’interno dell’elite NBA.

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Pubblicato da
Elia Pasini

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