Le partenze quindi, hanno fatto molto più scalpore dei nuovi arrivi.
Anche perché il nome più “pesante” che ha varcato la soglia della palestra del training camp degli Heat è quello di Dion Waiters, riscopertosi decisivo in quel dell’Oklahoma come giocatore da tanti punti in pochi minuti (che avesse una certa qual tendenza a tirare in effetti si era capito già da prima…).
Ad OKC ne ha segnati davvero di pesanti e a Miami dovrà imparare a prenderne il giusto numero in maniera razionale. La squadra resta a tutti gli effetti nelle mani del duo Dragic-Whiteside, attorno al quale far girare guardie e ali di ogni tipo.
La duttilità dovrà per forza di cose essere l’arma in più di una squadra che dovrà saper essere camaleontica nell’affrontare avversarie che avranno un’impostazione quasi sempre più definita di quella degli Heat.