“What if?” ovvero ciò che gli americani dicono per indicare il nostrano “E se fosse stato?”. È sempre difficile parlare di casi di sliding doors, “E se Jordan non si fosse ritirato una prima volta?” oppure “E se Rose non si fosse mai infortunato” nessuno può saperlo, ma è sempre interessante interrogarsi su ciò che sarebbe potuto essere.
Uno dei “What if?” più eclatanti riguarda il caso del brasiliano Oscar Daniel Bezerra Schmidt, meglio conosciuto come Oscar Schmidt. Questo nome potrà suonare nuovo a molti appassionati NBA, perchè nella lega più grande del mondo Oscar non ci è mai voluto andare. All’epoca sarebbe anche stato draftato dai Nets ma per lealtà al suo paese rifiutò.
Schmidt nella sua carriera ha fatto comunque grandi cose: con 49,737 punti affianco al suo nome è il più grande realizzatore della storia del basket e con 1094 il migliore della storia delle Olimpiadi. Non proprio da buttar via. Il suo meglio lo mostrò in occasione delle Olimpiadi del 1988 quando fece registrare 41.9 punti di media. Statistiche che gli hanno consentito nel 2010 di entrare nel FIBA Hall of Fame.
Era un’ala di 205 cm, abbastanza per l’epoca, ed aveva una mano tanto dolce da attribuirgli il soprannome di “Mão Santa” ovvero “mano santa”. Ed è per questi ed altri motivi che ci si chiede cosa sarebbe successo se avesse giocato in NBA. Schmidt è abbastanza sicuro di sapere la risposta:
“Sarei stato nella top 10 di sempre. Sicuro. Un solo giocatore non poteva marcarmi, ne sarebbero serviti almeno 2, al minimo.”