Categorie: News NBA

Per coach K Lowry in nazionale è troppo passivo

Gli Stati Uniti sono parsi già in ottima forma in vista delle ormai prossime Olimpiadi di Rio nella prima uscita ufficiale contro una delle squadre che più hanno sofferto nel corso del nuovo millennio, l’Argentina. La nazionale albiceleste non può più contare sulla generacion dorada dei primi anni Zero, ma rimane comunque una compagine di tutto rispetto, e il rotondo +37 rifilato in amichevole da Team USA pareva una prestazione più che positiva per la spedizione a stelle e strisce.

Non sembra però di questo parere l’incontentabile coach Mike Krzyzewski, che in conferenza stampa ha parlato di numerosi “elementi da sistemare” nella squadra, in particolare degli atteggiamenti di alcuni giocatori. Il più rappresentativo di questo gruppo pare essere il play dei Raptors Kyle Lowry, parso meno aggressivo rispetto al play realizzatore visto a Toronto e redarguito dallo stesso coach K nel corso della gara con queste parole:

Pensi che prenderai almeno un tiro prima della fine della partita? Stai cambiando il tuo modo di giocare rispetto a quando giochi non la tua squadra.

In conferenza stampa il coach di Duke ha spiegato meglio i motivi per cui non è stato contento del suo numero 7:

Lowry voleva solamente essere la point guard di tutti, giocare di più con la squadra, ma i ragazzi dovrebbero solo fare in modo naturale ciò che viene loro meglio e di cui la squadra ha bisogno che facciano.

Insomma, a coach K non sarebbe piaciuto il tentativo, pur lodabile, di Lowry di riciclarsi come play più tradizionale e conservativo in una squadra dalle tante prime donne com’è Team USA, snaturando però in questo modo il proprio gioco.

Il play dei Raptors ha chiuso con appena 2 in ogni casella, punti, rimbalzi, assist e rubate, in 15 minuti dalla panchina. Probabilmente coach K si aspetta di più da un giocatore in grado di incidere maggiormente sulle gare, soprattutto quando può giocare d’istinto come avviene a Toronto: ed è esattamente ciò che vorrebbe Lowry facesse anche in Nazionale.

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Pubblicato da
Giacomo Sordo

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