Battuta Memphis, sono 73: Warriors nella leggenda

Assieme al ritiro di Kobe Bryant, è stato il leitmotiv dell’intera stagione dopo l’avvio record di 24 gare senza sconfitte: questi Warriors possono ritoccare l’incredibile record dei Bulls del 1995/1996? Nell’ultimo mese forse la stanchezza si è fatta sentire, ma alla fine, violando prima l’AT&T Center di San Antonio domenica e completando l’opera nella notte in casa con i Grizzlies, Golden State è riuscita nell’impresa: è 73-9 in stagione, i Bulls di Jordan, perlomeno nei meri numeri stagionali, sono battuti.

La nottata storica è stata parzialmente offuscata dalla grande kermesse dello Staples per il ritiro di Kobe Bryant (qui gli highlights della gara e qui i saluti della Lega al Mamba), il che peraltro la dice lunga sulla prestazione e sulla caratura del 24, ma rimane un’impresa incredibile, l’abbattimento di un record che fino a ieri pareva sostanzialmente intoccabile. E Anche i Warriors infatti han dovuto contare su una buona dose di fortuna per riuscire nell’intento, nonché nel miglior Stephen Curry nelle ultime due, decisive gare: dopo i 37 a San Antonio, l’MVP uscente (e con ogni probabilità, dopo una simile stagione, anche nuovamente entrante) ha chiuso con 46 punti coi Grizzlies, frutto di un 15/24 dal campo comprensive di 10 bombe mandate a segno.

Il figlio di Dell ha coronato così una stagione pazzesca, considerata tra le migliori di ogni epoca messe in campo da un giocatore, sia da un punto di vista personale (29.9 punti di media in 34 minuti in campo, con addirittura il 56% da due, il 45% da 3 e il 90% ai liberi) che ovviamente collettivo. Oltre ad aver stabilito il nuovo miglior record stagionale con annessa più alta percentuale di vittorie (un pazzesco 89%), i Warriors 2015/2016 sono l‘unica squadra della storia a non aver raggiunto la doppia cifra nelle sconfitte, nonostante le 82 gare in programma: qualcosa, come dicevamo, di inimmaginabile fino a pochi mesi fa.

Ora Curry e soci proveranno a completare l’opera nei playoff, dove al primo turno incontreranno subito gli Houston Rockets battuti la scorsa stagione in finale di conference. Tutta la pressione sarà su di loro dopo il record: riusciranno a reggerla e ad arrivare fino in fondo o le aspettative, oltre probabilmente a un po’ di stanchezza per aver inseguito questo primato, si faranno sentire? Staremo a vedere, ciò che conta è che pare avviarsi una post season a dir poco gustosissima, certamente degna di una stagione da record.

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Giacomo Sordo

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