Categorie: News NBA

Kobe: “Nessuno può battermi 1vs1 tranne MJ”

Kobe Bryant è ai saluti: tra poche ore giocherà la sua ultima partita della carriera allo Staples Center di Los Angeles dove i Lakers ospitano gli Utah Jazz. L’epilogo di una storia straordinaria iniziata 20 anni fa e che ormai è giunta al capolinea con l’ultimo show che il 24 metterà in scena in quella che è stata la sua casa per quattro lustri.

In questi giorni fioccano gli attestati di stima, le belle parole, i ricordi, le testimonianze, documenti di ogni genere per celebrare la vita sportiva di Kobe che si può affermare con tranquillità – senza motivo di essere smentiti – è stato uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi. Non tanto per il palmares da campione assoluto – 5 titoli NBA, 2 volte MVP delle Finals, un MVP in stagione regolare, 18 volte All-Star e 4 volte MVP dell’All-Star Game – quanto per l’indole del fuoriclasse, quanto per l’estrema competitività che lo ha reso celebre.

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L’agonismo, la voglia di vincere sempre e comunque in qualsiasi condizione, giocando anche su una gamba sola o con una mano fratturata, uno spirito di competizione fuori dal comune: tutte caratteristiche che lo hanno portato nell’Olimpo della pallacanestro come giusto che sia. Una sfida continua per Kobe, una sfida ricercata in continuazione anche se non soprattutto negli allenamenti dove il Black Mamba è convinto di essere tuttora imbattibile in 1vs1 contro chiunque, tranne uno…

Ecco le parole di Kobe rilasciate nella conferenza stampa dopo la sconfitta in quel di Oklahoma City.

Nessuno può battermi in 1vs1, anche oggi a 37 anni. L’unico che potrebbe battermi si è ritirato dopo aver messo l’ultimo tiro decisivo a Salt Lake City nel ’98.

 

Il riferimento di Kobe è a Michael Jordan, leggenda vivente del basket e idolo di Bryant fin da piccolo: MJ che coi suoi Chicago Bulls ha trionfato nelle NBA Finals 1998 a Salt Lake City contro proprio quegli Utah Jazz contro cui chiuderà la carriera il prodotto di Lower Merion High School. Una serie di corsi e ricorsi nel destino di Kobe cui il 23 ha sempre tributato grande rispetto e stima ricambiata dal 24, che si appresta a vivere una delle notti più emozionanti di sempre col suo addio allo sport a cui ha dato tutto se stesso e da cui ha avuto tantissimo.

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Pubblicato da
Simone Domenichetti

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