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Gentry: “Altroché dottore, ci serve uno sciamano”

Alvin Gentry non si aspettava di certo una stagione del genere la primavera scorsa quando decise di sposare la causa dei New Orleans Pelicans lasciando così lo staff tecnico campione NBA dei Golden State Warriors, che eliminarono proprio NOLA nel primo turno degli ultimi Playoffs in uno strano scherzo del destino.

La franchigia della Louisiana si era piazzata ottava nella Western Conference con 45 vittorie in regular season la scorsa annata con una squadra in crescita e un nucleo di buoni giocatori attorno alla superstar, Anthony Davis. Le prospettive erano rosee e anche il tipo di giocatori nel roster si adattavano bene alla tipologia di pallacanestro proposta da Gentry, che invece è incappato in una stagione nerissima dal punto di vista degli infortuni.

Una vera e propria ecatombe ha colpito i Pelicans, che hanno dovuto schierare ben 36 diversi quintetti titolari finora – record stagionale nella Lega – e hanno avuto un totale di 236 partite saltate sommando le assenze dei suoi atleti. Cifre impressionanti a cui va aggiunto anche 30, ovvero il numero di giocatori transitati nel roster di New Orleans dall’inizio della regular season: meglio, o forse bisognerebbe dire peggio, hanno fatto solo i Memphis Grizzlies, anch’essi falcidiati dagli infortuni e costretti ad annoverare addirittura 37 giocatori fino a oggi tra le loro fila.

Pesanti su tutte i problemi fisici occorsi a Tyreke Evans e Anthony Davis, le due colonne della squadra, ma l’Oscar della sfortuna lo vince a mani basse Bryce Dejean-Jones, che viene prelevato dalla D-League per far fronte all’emergenza infortuni e all’esordio si rompe il polso. Una stagione negativa sotto questo profilo fino in fondo, visto che anche nell’ultima gara giocata e vinta dai Pelicans sui Knicks sia Jrue Holiday – colpo all’occhio – sia Alonzo Gee – problema al quadricipite – sono stati costretti ad alzare bandiera bianca.

In conferenza stampa, coach Gentry ha provato a sdrammatizzare.

Io non ho mai visto una situazione del genere nella mia carriera. Penso che più che un dottore, ci serva uno sciamano perché sembra che tutti gli infortuni possibili immaginabili capitino ai nostri ragazzi. Sta diventando comica la faccenda. La maggior parte dei giocatori in D-League sperano in una chiamata dalla NBA, credo che quando vedranno il prefisso di New Orleans sul telefono a questo punto non risponderanno. E’ qualcosa di pazzesco quello che sta succedendo.

 

 

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Pubblicato da
Simone Domenichetti

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