Fermento a Sacramento: Karl se ne va, Rondo punzecchia la squadra

Non si placa il caos in cui sono sprofondati i Sacramento Kings tra risultati non soddisfacenti e una probabile rivoluzione tecnica: voci di trade, pensieri già rivolti alla free agency e soprattutto il quasi ufficiale licenziamento di Coach George Karl; se al tutto aggiungiamo un Rajon Rondo in polemica con l’atteggiamento della squadra, ecco che il quadro sembra essere decisamente negativo. Ma tentiamo di riportare ordine in un contesto in cui l’ordine manca, forse, da troppo tempo.

Capitolo George Karl. Vi abbiamo riportato qualche giorno fa di come la dirigenza dei Kings stesse seriamente pensando di licenziare il suo capo allenatore, scontenta dei risultati ma soprattutto conscia del non-legame instauratosi con i giocatori chiave della franchigia, su tutti DeMarcus Cousins. Secondo le ultime indiscrezioni riportate dal giornalista di ESPN Marc Stein la decisione sarebbe ormai praticamente ufficiale tanto che nei prossimi giorni dovrebbe arrivare l’annuncio direttamente dal front office di Sacramento e si sarebbe già individuato in Corliss Wiliamson il sostituto ad interim che andrebbe a concludere la quasi-del-tutto compromessa stagione dei californiani; Karl lascerebbe la guida dei Sacramento Kings con un record negativo di 32 vittorie e 50 sconfitte in circa due stagioni da capo allenatore. Molto probabilmente sono risultate fatali le 8 sconfitte nelle ultime 9 partite, di cui 3 perse concedendo oltre 120 punti agli avversari, decisamente segnali di una difesa inadeguata per poter anche solo immaginare un probabile accesso alla post season.

Segnali di malcontento anche da parte di un altro nome importante all’interno della franchigia, ovvero Rajon Rondo, che si è lasciato andare in uno sfogo volto a punzecchiare i propri compagni di squadra colpevoli di non essersi presentati allo  shootaround mattiniero prima della partita (persa) contro i Cleveland Cavaliers. Queste le parole di Rondo raccolte per noi da Chris Walder di “The Score”:

“Quando gli shootaround diventano facoltativi, la questione si fa difficile. Come si può pensare di vincere se solo 3 giocatori si presentano al campo per provare a tirare prima della partita?”.

Riportiamo come assieme a Rondo abbiano partecipato allo shooutaround anche Omri Casspi e Seth Curry; non un bel segnale per i Sacramento Kings, sull’orlo di una vera e propria crisi di nervi e di (ulteriori) risultati negativi.

 

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Pubblicato da
Simone Maccari

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