Da un futuro Hall of Famer ad uno papabile, è questa la profezia di Kevin Durant alla vigilia dell’incontro fra i suoi Thunder ed i Minnesota Timberwolves di Karl Anthony Towns.
“Entrerà sicuramente nella storia di questa lega, per quel che ho visto finora mi sembra una logica conseguenza”– ha dichiarato KD a John Krawczynski dell’Associated Press, prima della partita disputatasi stanotte e che ha visto Oklahoma City spuntarla per 101-96.
Il rookie ex Kentucky nella sua prima stagione NBA sta viaggiando a 15.9 punti, 9.2 rimbalzi e 1.2 stoppate in 29 minuti di media a partita, con un impressionate PER di 21.7, il più alto della squadra, a testimoniare il grande impatto sia nella metà campo offensiva che in quella difensiva.
Se questi numeri non fossero abbastanza per convincere l’opinione pubblica dello straordinario potenziale di Towns, si aggiunge allora il fatto che il 20enne abbia concluso con una doppia doppia già 17 delle 38 partite finora disputate nel 2015-16.
Le parole di Durant trovano base anche in quella che è stata la storia tra draft ed Hall of Fame, con 14 giocatori che dopo essere stati chiamati con la prima scelta sono poi finiti nell’olimpo della lega; tra di loro, anche leggende del calibro di Magic Johnson, Oscar Robertson e Hakeem Olajuwon, senza contare i vari Tim Duncan, Shaquille O’Neal e Lebron James, anch’essi prime scelte con un posto già prenotato per la cerimonia di Springfield.
Essere chiamati per primi nella notte del draft, però, non sempre è stato accompagnato da altrettanto vincenti carriere- pensando ai vari Kwame Brown, Andrea Bargnani ed Anthony Bennet, ultimo in ordine di tempo.
Per quel che si è visto da Novembre a oggi, però, sembra chiaro che Towns abbia già preso le distanza dai propri colleghi del passato.
Che riesca a diventare un Hall of Famer o meno, quel che è certo è che il giovane centro dei Minnesota Timberwolves diventerà presto uno dei giocatori più dominanti della lega.