Cuban infuriato con gli arbitri che non fanno rispettare la regola dei tre secondi difensivi

Cuban-time! Again. Il proprietario dei Mavs è tornato alla carica; stavolta il bersaglio degli assalti verbali dell’owner di Dallas sono stati gli arbitri, in particolare quelli che non considerano (o considerano a intermittenza) la regola dei tre secondi difensivi. Cuban si è lasciato andare a una serie di esternazioni piccate dopo la sconfitta dai suoi Mavs nella partita di mercoledì contro gli Atlanta Hawks:

“A un certo punto gli arbitri hanno deciso di smettere di fischiare i tre secondi difensivi. Abbiamo giocato partite così, diverse partite ormai – nell’ultima che abbiamo disputato, la Lega ha confermato che hanno sbagliato nove chiamate dei tre secondi difensivi. E non stiamo parlando di cose del tipo 3.1, 3.2, … Si parla di un giocatore che sta fermo sei, sette, otto e, in un caso, nove secondi in area. Può essere che ci abbiano sentito urlare dalla panchina e contare fino a cinque o a sei.”

 

La Lega ha recentemente sottolineato l’importanza della regola dei tre secondi e ha confermato che ne pretende l’applicazione costante da parte di tutti gli arbitri. Cuban, da parte sua, ha lasciato intendere che la negligenza nelle chiamate è da imputare ai singoli direttori di gara e non alla direzione complessiva dell’apparato-arbitri NBA:

“Non è una regola difficile. Non so cosa sia successo, ma sta cambiando il gioco. Abbiamo anche iniziato a dire ai nostri giocatori di stare fermi nel pitturato e di non muoversi, ma ci sono squadre che hanno iniziato a farlo da prima di noi. In ogni caso non è giusto.”

 

Sin qui nella stagione sono state fischiate 133 violazioni dei tre secondi difensivi; il ritmo è all’incirca il medesimo dell’anno scorso. Cuban, comunque vada, continuerà a non farsi problemi nel manifestare il suo dissenso:

“Sta succedendo qualcosa. Ma io non ho la più pallida idea di cosa sia.”

 

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Elia Pasini

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