Isaiah Thomas come Muggsy Bogues: vuole una parte nel sequel di Space Jam

Ormai si parla da tempo di un possibile sequel di Space Jam; Isaiah Thomas ha le idee chiare: vuole farne parte. Thomas ha scritto, in un tweet pubblicato sabato sera:

“Se faranno Space Jam 2, devono per forza prendermi come nuovo Muggsy Bogues.”

 

Il giocatore dei Celtics occupa al momento la posizione di miglior “folletto” dell’NBA. Dall’ “alto” del suo metro e settantacinque per ottanta chili, Thomas riesce infatti a collocarsi nella fascia medio-alta dei play/guardia: è capace di tenere medie statistiche di tutto rispetto e di prendersi tiri importanti nei momenti caldi delle partite e non ha paura di niente e di nessuno (talvolta è fin troppo “senza coscienza”). Il quasi omonimo del più grande giocatore della storia dei Detroit Pistons ha medie carriera di 15.6 punti, 4.7 assist e 2.4 rimbalzi. Thomas si è fatto carico di rappresentare la dinastia dei vari Allen Iverson, Isiah Thomas (attenti alla “a” in meno) e Muggsy Bogues, senza raggiungere però le vette realizzative di Iverson e Isiah, da una parte, e le capacità nel gestire il gioco di Bogues, dall’altra (ovviamente sia Zeke che AI potrebbero rientrare pure in questa categoria).

Nel primo Space Jam Bogues forniva una componente comica non indifferente, semplicemente con la sua presenza. La contrapposizione con gli altri giocatori NBA scritturati per la pellicola (Pat Ewing e Charles Barkley, tra gli altri) e in particolare con l’altissimo Shawn Bradley (2.30m) era fonte di straniamento costante e di buffi sketch. Bogues – noto anche per le ottime medie-assist tenute in carriera – è infatti il giocatore più basso ad avere mai giocato in NBA (con il suo metro e sessanta).

Isaiah Thomas – che dei piccoli grandi uomini citati in precedenza ha sicuramente la sfacciataggine – potrebbe essere un’eccellente “scheggia impazzita” nel sequel di Space Jam, riprendendo e attualizzando il ruolo che era stato proprio di Muggsy Bogues. LeBron o non LeBron, Isaiah o non Isaiah, l’interesse nei confronti del progetto sembra essere sempre più tangibile.

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Elia Pasini

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