Steve Nash è lontano dai campi da mesi ed i tifosi Lakers si sono rassegnati dal fatto che non lo vedranno, molto probabilmente, sul parquet di gioco in condizioni decenti e continuative nel prossimo futuro. A 41 anni il playmaker canadese non ha ancora dichiarato ufficialmente il ritiro e, invitato ad un programma tv di Vancouver, ha parlato dei suoi ultimi, durissimi, due anni di carriera dove ha indossato la casacca gialloviola solo in 45 occasioni scatenando la delusione e l’ira dei tifosi losangelini che tendono a perdonare poco o niente, anche dove le colpe non sono direttamente del giocatore.
“Sfortunatamente la NBA è lontana per me al momento. Gioco una partita e poi devo star fuori un mese. Il mio nervo è compromesso. Non ho mai lavorato così duramente come ho fatto negli ultimi 2 anni, per due volte al giorno quasi tutti i giorni dell’anno per provare ad avere ancora un anno di carriera. Ma devo ammettere che non ci sono riuscito. E’ dura ma sento che inizio ad accettare questo fatto perchè ho effettuato tutto il possibile.”
Steve Nash ed i Los Angeles Lakers: un’ avventura (da circa 9 milioni di dollari annuali) realmente mai iniziata e che tutti, oltre a lui, vogliono vedere finita molto in fretta. Il canadese era arrivato a L.A. insieme a Dwight Howard in una stagione, anno 2012, che poteva sembrare quella di un nuovo inizio per i Lakers ma che ha sancito solo l’inizio della fine. I plausibili Big Three in gialloviola sono andati persi dopo solo un’annata e tutto l’hype che si era creato si è andato calando fino ad arrivare letteralmente sotto terra. Bryant intanto è ancora disposto a tornare in campo dopo gli ultimi infortuni che lo hanno tenuto più in infermeria che in campo, e spera di cambiare direzione insieme alla squadra che l’ha reso grande.