Categorie: News NBA

Niente riforma, il Draft rimane per com’è

Negli ultimi tempi, la Lega ha molto parlato dell’idea di cambiare la maniera di assegnazione della chiamate al Draft. Ed oggi, finalmente, il Board of Governors, l’istituzione che discute dei cambiamenti di regole, proprietà ecc… ha discusso la riforma.

Con 17 voti a favori e 13 contrari, questa è stata bocciata. Stando infatti alle regole della NBA, i voti a favori da parte dei proprietari devono essere almeno 23. Dalle voci che però arrivano dall’altra parte dell’Oceano, raccolte da ESPN, si pensa che nei prossimi incontri le cose potrebbero cambiare.

Il nuovo metodo tenterebbe di scoraggiare il famoso “tanking” – giocare per perdere – e provare ad assegnare le migliori scelte a chi, effettivamente, se lo merita. L’idea nasce per spronare le squadre a vincere, sempre e comunque, evitando così penosi spettacoli da offrire al più che vasto pubblico dell’NBA. Inoltre, ci si è accorti che la franchigia col record peggiore, difficilmente si “accaparra” la prima scelta: dal 1985, anno in cui è entrato in vigore il sistema corrente, soltanto quattro squadre sono riuscite “nell’impresa”; gli ultimi, in ordine di tempo, sono stati gli Orlando Magic nel 2004, con la quale chiamarono Dwight Howard.

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