Categorie: L.A. Clippers

Shelly Sterling: Ecco come ho convinto Ballmer ad offrire 2 miliardi di dollari

Alla richiesta di quanto volesse incassare dalla cessione dei Los Angeles Clippers, Shelly Sterling, moglie del tanto chiacchierato Donald Sterling, rispose scrivendo semplicemente due numeri su un foglio di carta: 1.5$-2$. Ciò che non scrisse, ossia la parola ‘miliardi’, era sottintesa: Shelly voleva 1,5-2 MILIARDI di dollari, mica spicci, e al diavolo quelli di Forbes.com che valutavano la franchigia angelena ‘solo’ 575 milioni di dollari.

In un’intervista esclusiva concessa all’Associated Press, Shelly Sterling ha vuotato il sacco, rendendo pubblici i momenti salienti e le curiosità di quella che è stata una delle trattative più onerose nella storia dello sport a stelle e strisce.

“Mi è stato affidato il compito di vendere i Clippers, e io l’ho portato a termine. Ho fatto semplicemente ciò che dovevo fare.”

Sulla prima offerta ufficiale giunta sul suo tavolo:

“Poco tempo dopo aver affidato l’incarico di trovare acquirenti a Pierce O’Donnell (NDA famoso avvocato americano che ha svolto il ruolo di mediatore nella trattativa) arrivò una prima offerta da 1.65 miliardi presentata da David Geffen. Qualche giorno dopo ricevemmo un’altra offerta, proveniente da un principe egiziano.

Sul primo contatto con Steve Ballmer:

Ballmer mi chiamò per la prima volta un sabato mattina, intorno alle 7. Era entusiasta, su di giri, al punto che mi disse che voleva incontrarmi immediatamente. Gli risposi che in giornata non potevo, perciò rimandammo al giorno successivo. Non appena attaccai il telefono, chiamai subito una mia amica per farmi dire chi fosse questo Ballmer.”

Sulla trattativa:

“Quando ci incontrammo per la prima volta, mi sembrava di avere a che fare con un bambino emozionato. Stabilimmo subito una connessione emotiva tale che in cuor mio ero già convinta che Ballmer sarebbe stato un bene per la squadra. Mi chiese subito a quanto ammontavano le offerte che avevo ricevuto, e poi mise sul piatto la sua proposta: 1.9 miliardi. Nonostante fosse una cifra molto più alta di quella che gli analisti collegavano al valore della squadra, io non ero ancora soddisfatta. Gli dissi che volevo 2 miliardi, che una franchigia di Los Angeles a quel prezzo era un vero e proprio affare che capita una volta nella vita, che il roster già presentava ottimi giocatori e soprattutto che non avrebbe dovuto spendere ulteriori soldi per costruire un’arena o un centro d’allenamento. Dopo avermi ascoltato attentamente mi guardò e mi disse: “OK, mi hai convinto. Ti darò 2 miliardi”. Era chiaro che volesse la squadra a tutti i costi.”

Sulla possibilità di spostare la franchigia a Seattle:

“Al termine della trattativa, sono riuscita a strappare a Ballmer la promessa di non spostare la squadra a Seattle: i Clippers rimarranno a Los Angeles.”

Share
Pubblicato da
Federico Saltalamacchia

Recent Posts

Jayson Tatum nominato Chief of Basketball Operations della Duke University

Jayson Tatum, stella dei Boston Celtics e simbolo della nuova generazione NBA, è stato nominato…

fa 2 mesi

Assente nella preseason NBA, LeBron James spera di essere pronto per la ripresa

Non è prevista la partecipazione di LeBron James alla pre-stagione, ma il suo obiettivo è…

fa 2 mesi

Quali sono le differenze tra sponsorizzazioni NBA e quelle in Italia

Le sponsorizzazioni sportive rappresentano un pilastro del business sia in NBA sia nei campionati italiani,…

fa 2 mesi

NBA, la trovata pubblicitaria di LeBron James non ha mai preoccupato i Lakers

Mentre LeBron James mandava in visibilio il web annunciando la sua misteriosa "Seconda Decisione", i…

fa 2 mesi

NBA, il rientro è lontano per Kyrie Irving: “Non chiedetemi la data”

Il rientro di Kyrie Irving è ancora lontano: il campione invita alla cautela e dichiara…

fa 2 mesi

L’NBA sbarca su Prime Video: nuova era per il basket in Italia

Alessandro Mamoli, Mario Castelli, Matteo Gandini, Tommaso Marino e Andrea Trinchieri entrano a far parte…

fa 2 mesi