Categorie: playoffs 2014

Rip City non muore, sul filo del rasoio per tentare l’impossibile

Il servizio per chiudere lo sweep, un K.O tecnico che sarebbe valso l’accesso diretto alle finali di conference. Era l’epilogo che tutti aspettavano da gara-4 della serie tra Portland e San Antonio, ma dopo le prime tre uscite perfette degli Spurs( tre vittorie con scarto minimo di 15 punti) qualcosa è andato storto. Il servizio è finito corto sulla rete e per i nero argento  è arrivata la prima stecca della serie.

I Blazers entrano da subito nelle hand offs action che tanto hanno ripagato nel primo turno contro Houston e più in generale in regular season. Se dopo il passaggio consegnato la palla rimane in costante movimento, Portland trova solo tiri buoni. Quella fluidità offensiva scomparsa nelle prime 3 gare, risorge dalle ceneri insieme ai due go-to-guy in maglia Blazers: Lillard e Aldridge. Il primo è tornato al suo standard abituale, contenendo le palle perse(3) e tirando decorosamente( 11/21 dal campo e 2/6 da tre).  Il secondo si è scrollato di dosso l’approccio soft e il basso voltaggio di intensità di gara-2 e gara-3, non agli stessi livelli realizzativi del primo turno( 18  punti per lui), ma il 50% dal campo, in una serie in cui ha tirato con il 32%, è un dato più che incoraggiante.

Gli Spurs sono irriconoscibili. La pessima cera  viene fuori nella propria metà campo, dove hanno visibilmente perso lo smalto delle prime tre gare. Per la prima volta nella serie, Splitter ha cominciato a  dare segni di cedimento in single coverage su Aldridge. Dopo l’encomiabile lavoro svolto nei primi tre atti, in cui ha azzerato offensivamente il numero 12 in maglia Blazers, il brasiliano è parso scarico, spento e consumato. In seria difficoltà a recuperare il lungo nativo di Dallas sui tagli e sulle penetrazioni. Una fatica evidente anche in situazioni di isolamento. Splitter si stacca troppo, concedendo  ad Aldridge quel mezzo metro( che mai aveva concesso nelle tre gare precedenti)  per colpire indisturbato dal mid range.

Neanche il quintetto piccolo è servito a salvare il naufragio Spurs.  Vedendo la piega che stava prendendo il match, Popovich ha deciso di giocare la carta della small lineup prima del previsto, schierandolo in campo  a metà primo quarto. Un’arma che ha fruttato parziali di +10, grazie alle transizione giocate alla massima velocità  e ai tiri aperti da fuori. A questo ritmo pazzesco, i Blazers non sono mai riusciti a tenere il passo. Almeno fino a gara-3. Leonard e Parker, i più efficienti del quintetto piccolo, hanno fatto due prove anonime. Il sorvegliante delle linee di passaggio e il pilota delle transizioni offensive sono apparsi stanchi, sottotono. Ma è un’impressione che ha coinvolto tutti i nero argento. E i Blazers ne hanno approfittato, battendo il ferro sui cali d’intensità in difesa e sulle riserve più produttive del solito( 26 punti dalla panchina)

Nella storia dei playoff NBA, solo tre squadre sono riuscite ad allungare una serie a gara 7, dopo essere state sotto 3-0. Una di questa è proprio Portland, nel 2003, al primo turno contro i Dallas Mavericks.  L’impresa fallì e alla fine passarono i Mavs.  Nessuna squadra è mai arrivata a risalire dall’abisso di un 3-0 e vincere la serie. A distanza di undici anni, i Blazers hanno la seconda chance per tentare l’impossibile. E come direbbe Eminem:  if you had one shot, or one opportunity.Would you capture it or just let it slip?

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Pietro Caddeo

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