Categorie: San Antonio Spurs

R.C. Buford nominato Executive of the Year

Tra i numerosi premi individuali che la NBA assegna a fine stagione ve ne sono due non destinati ai giocatori: uno è il Coach of the Year, l’altro l’Executive, ovviamente sempre of the Year, che premia il miglior dirigente della stagione. Quest’anno questi due particolari premi sono finiti nella stessa franchigia, visto che dopo la nomina di Gregg Popovich ad allenatore dell’anno la NBA ha ufficializzato nella giornata di oggi la vittoria del general manager degli Spurs R.C. Buford nel premio destinato ai dirigenti. Una bella soddisfazione per un’organizzazione che fa scuola in tutta la Lega e che pur non avendo bisogno di riconoscimenti per dimostrare il proprio altissimo livello qualitativo, vede in questo modo premiato anche in modo formale il proprio eccellente lavoro.

Viste la tante stagioni degli Spurs ai vertici della Lega sorprende un po’ che Buford abbia conseguito il premio per la prima volta in carriera, diventando così il terzo GM di San Antonio ad essere elargito del titolo (prima di lui vi furono Angelo Drossos nel 1978 e Bob Bass nel 1989). Il dirigente ha ottenuto 9 voti su 30 per il primo posto, precedendo così Ryan McDonough dei Suns, classificatosi secondo, Neil Olshey dei Blazers e, un gradino sotto il podio, il vincitore uscente Masai Ujiri, GM al primo anno ai Raptors dopo l’ottimo lavoro svolto ai Nuggets. Buford ha vinto il premio grazie ad alcune mosse importanti, come il rinnovo di Manu Ginobili, peraltro a cifre inferiori a quelle del precedente accordo, e di Thiago Splitter, e la scommessa vinta di Marco Belinelli a sostituire il pur positivo Gary Neal (e anche la guardia di San Giovanni in Persiceto ha firmato un contratto inferiore rispetto alle offerte che aveva ricevuto da altre squadre), oltre ovviamente all’ennesima annata trionfale, chiusa con il miglior record dell’intera Lega (62-20) e ovviamente un altro titolo della Southwest Division già in bacheca; ma ad essere premiata probabilmente è stata soprattutto la carriera di questo manager, in grado di costruire e talvolta di rinnovare efficacemente una squadra ininterrottamente ai vertici della Lega da 15 anni.

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Giacomo Sordo

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