Phil Jackson ha incontrato i media newyorchesi la scorsa settimana per discutere lo stato attuale dei Knicks, e si è parlato tra le altre cose della possibilità per Carmelo Anthony di ridurre l’ingaggio quest’estate nel caso decidesse di rifirmare con la sua attuale squadra. La discussione è stata però da molti percepita come un colpo involontario agli Spurs.
In realtà coach Zen stava semplicemente chiarendo un dettaglio tecnico nel definire la parola ‘dinastia’.
“Tim Duncan sta percependo lo stipendio dopo essere stato parte di una dinastia – non una dinastia, non vorrei chiamare San Antonio una dinastia – una forza, una grande forza.” Ha detto Jackson tramite il New York Daily News. “Essi non sono stati in grado di vincere campionati consecutivi, ma son sempre stati al livello delle più forti. San Antonio ha fatto solo grandi cose durante tutto il mandato da giocatore di Tim. Ha accettato di prendere uno stipendio tagliato in modo che altri giocatori potessero aiutarlo a vincere. E’ da qui che si mettono le basi per la creazione di una squadra.”
Questa non è più una versione del giovane Jackson che cerca di irritare un avversario sferzando un colpo attraverso i media. Ha infatti subito voluto assicurarsi di non mancare di rispetto a nessuno.
Gli Spurs e i Lakers sono state spesso al centro del dibattito riguardante la squadra che ha dominato l’ultimo decennio, con San Antonio che ha portato a casa tre titoli e L.A cinque, tre negli anni 2000-2002 e due nelle stagioni 2009-2010.
Gli Spurs hanno ottenuto un grande, enorme successo sotto la guida di coach Popovich, con 17 consecutive apparizioni ai playoffs. I Lakers invece sono stati a vivere un paio di stagioni in ricostruzione, e sono al momento una tra le peggiori predicatrici di basket.
Non era davvero un colpo agli Spurs, ma agli occhi di Phil, l’etichetta dinastia a San Antonio semplicemente non può essere applicata.