Quando sono i Miami Heat a vincere, allora James prende la maggior parte del credito della vittoria. Quando gli Heat perdono però, James si prende anche la maggior parte della colpa.
Lebron ormai è abituato a questo genere di critiche (ammesso che siano critiche) da parte degli spettatori, ma sembra un giocatore cambiato in questo senso e non da troppo peso alle parole, concentrandosi solo sul suo obiettivo finale.
“Ormai è così, ma va bene.”
In una dichiarazione alla stampa dopo l’allenamento, James ha parlato delle speranze riposte in lui, che poi vengono ribaltate in critiche dure al momento della sconfitta.
“Le critiche non ridurranno l’amore che ho per questo gioco, giocando ad alto livello per me e per i compagni, mettendo quella divisa addosso.”
Dopo una partenza un po’ titubante, James ha messo le mani su gara 6 nel quarto periodo, mettendo a referto in totale 32 punti, 11 assist e 10 rimbalzi. Nonostante ciò, Lebron è consapevole del fatto che le statistiche non sempre rispecchiano la realtà dei fatti, soprattutto quando sono le critiche che puntano ad altri aspetti della partita.
“Sono stato fortunato. Non so nemmeno come ci sono arrivato qui. Guardando le statistiche durante la mia crescita, non sarei dovuto stare nemmeno in NBA.”
“Ogni volta che entro nello spogliatoio e vedo la scritta JAMES cucita sulla divisa sono ancora sorpreso. Nessuna critica può portarmi lontano da questo mondo in cui sono finito. Io non dovevo essere in NBA, ma ora conta solo quello che faccio per la squadra e per i compagni.”
Gara 7 è attesa per stanotte alle ore 3 italiane, all’AAA di Miami e James, come tanti altri giocatori, sono attesi per una prestazione decisiva, che segnerà le sorti di una “legacy” nel bene o nel male.
“Nessuno sta benissimo fisicamente a questo punto della serie. Per me è tutta una questione mentale ed è l’ultima partita della stagione, quindi si gioca e poi si pensa al resto.”