Damian Lillard: “Cp3 il giocatore più difficile da marcare. Iverson il mio idolo. MVP? Un giorno lo sarò”

Damian Lillard è ormai stato scoperto dal grande basket. Rookie of the Year, il giocatore dei Portland Trail Blazers è ad Udine come ospite alle fase finali della School Cup. Il prodotto di Weber State si è preso il rispetto da parte di tutti gli addetti NBA, mostrando talento e capacità di leadership non indifferenti per uno al primo anno nella lega americana. Anche lo stesso Lillard sembra essere cosciente del suo potenziale, tant’è che ad Eurosport ha confessato di poter diventare un giorno l’MVP Nba. Ai più potrebbe apparire come una dichiarazione non certo d’umiltà, ma la cosa non deve trarvi in inganno. Lillard si conosce e sa quali sono i suoi limiti:

“Ho tanta fiducia in me stesso perché so di avere alle spalle un grande allenamento: ogni giorno lavoro duramente per migliorare, senza trascurare nulla. Sono sempre mentalmente pronto, non sono mai nervoso, perché so di aver sempre dato il massimo. L’avversario più ostico in NBA? Chris Paul. È un giocatore straordinario. Controlla il ritmo della partita e il gioco alla perfezione, e sa fare tutte quelle piccole cose che alla fine fanno la differenza. Mvp? In futuro potrò esserlo!

Poi a Gazzetta.it, Lillard ha aggiunto:

“Ero un grande fan di Allen Iverson. Ovviamente mi piaceva Michael Jordan, ma ammiravo Iverson per quello che riusciva a fare e per quanto riusciva a segnare data la sua altezza. Anch’io non ero molto alto e sapevo che sarei stato un play. Lui mi dava speranza che sarei riuscito a giocare a quel livello. Cosa voglio essere nella NBA? Una superstar. Le vittorie sono una conseguenza di quello. Se sei in una squadra perdente e non riesci ad andare fino in fondo non puoi essere una superstar. E io voglio assolutamente diventarlo. Futuro di Portland? Sarà brillante, perché siamo giovani e reduci da una buona stagione. Abbiamo mancato di poco i playoff con 6 matricole: se miglioriamo mi aspetto che questa squadra sia alla postseason ogni anno”.

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Pubblicato da
Michele Ipprio

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