Stando a consistenti rumors in giro nella Lega, nelle prossime ore i Toronto Raptors annunceranno la fine del rapporto con Bryan Colangelo, che non sarà più il gm e president of basketball operations. Il figlio del grande Jerry, leggenda dei Suns, rimarrà comunque all’interno della Maple Leaf Sports & Entertainment Ltd., la compagnia che possiede i Raptors e altre importanti società sportive di Toronto.
La posizione di Colangelo, che domani sera rappresenterà la franchigia durante la Draft Lottery, era stata incerta sin da alcuni cambiamenti all’interno della MLSE. Nonostante il rapporto di fiducia con la società e l’azionista principale, Larry Tanenbaum, il suo contratto in scadenza non verrà rinnovato. Non è ancora chiaro, inoltre, quale sarà il ruolo che l’ormai ex-general manager ricoprirà nei prossimi mesi.
Colangelo è arrivato a Toronto durante la stagione 2005-06, dopo gli anni passati in quel di Phoenix. L’inizio della sua era è coinciso con uno dei momenti di maggior successo dei Raptors, con il titolo della Atlantic Division nel 2007, l’annata da rookie di Andrea Bargnani, fortemente voluto dallo stesso Colangelo in quel Draft.
Dopo due partecipazioni consecutive alla postseason, sono iniziati i tempi bui per l’unica franchigia canadese. Bryan non è stato immune da colpe, mettendo lo zampino in alcune operazioni che non si sono rivelate di successo. Tra queste, la trade che portò Turkoglu nel 2009 o la perdita di Chris Bosh in cambio sostanzialmente di nulla l’anno seguente. Non è stato esente da critiche anche il rinnovo contrattuale del Mago, la cui permanenza in Canada potrebbe finire nei prossimi mesi.
Un annuncio ufficiale è atteso al massimo nella giornata di Mercoledì. Si vociferano i nomi dei possibili sostituti con, in pole position, Masai Ujiri, attuale gm dei Denver Nuggets. A lui potrebbe toccare il compito di risollevare una squadra che naviga in cattive e mediocri acque da troppe stagioni, mancando dai Playoffs da 5 anni, record di franchigia negativo.
Alessandro Scuto