Oklahoma City e la sua nuova punta di diamante: Serge Ibaka

Gli Oklahoma City Thunder stanno giocando un’altra fantastica regular season e si apprestano ad intraprendere una nuova marcia playoff con ancora più determinazione della stagione passata, nella quale la franchigia di Oklahoma City, pur arrivando alle NBA Finals, dovette arrendersi ai Miami Heat in una serie conclusasi per 4-1 a favore di LeBron James e soci. Il dubbio fondamentale legato alla stagione corrente era soprattutto legato all’impatto che la cessione di James Harden avrebbe avuto sulla squadra e se effettivamente cedere il “Barba” avrebbe costituito per gli uomini di Scott Brooks fare un passo indietro nella corsa all’anello.

Tuttavia la cessione di Harden, pur pesante (soprattutto se pensiamo all’esplosione definitiva del “Barba” che al momento è il quinto marcatore NBA a Houston con 26,3 punti di media) non ha mandato nel panico i giocatori dei Thunder, e un nuovo giocatore si è fatto avanti come terza punta del tridente di Oklahoma City: Serge Ibaka. È stato proprio a Ibaka, infatti, che i Thunder hanno guardato affinchè divenisse un giocatore leader e l’altra stella su cui, oltre ai sempiterni Durant e Westbrook, il sistema dei Thunder deve basarsi. A giudicare dai risultati questo approccio ha pagato: i Thunder sono ancora sulle più alte cime della Western Conference (secondi per la precisione con il record di 52 vittorie e 19 sconfitte a 1 gara e mezzo dai San Antonio Spurs, primi della classe con 53-17 di record) e Ibaka sta giocando la sua migliore stagione da quando è entrato in NBA, a 13,3 punti di media e 7,8 rimbalzi in 31,5 minuti di impiego, e con 3 stoppate a gara primo nella lega in questa particolare categoria a pari merito con Larry Sanders dei Milwaukee Bucks.

Ad elogiare il suo giocatore è soprattutto coach Brooks che ha dichiarato:

“È un membro importante di questa squadra. Migliora ogni anno che passa. Sapeva che con la cessione di Harden avrebbe dovuto prendersi maggiori responsabilità in campo e sta facendo un ottimo lavoro. Ha davvero migliorato il suo gioco e anche il suo IQ cestistico. Credo che l’esperienza nei playoff sia servita molto a farlo maturare.”

Se quando è arrivato nella lega, il no.9 dei Thunder era visto soprattutto come un lungo atletico con ottimi movimenti senza-palla e una buona attitudine difensiva, Ibaka ha mostrato progressivi miglioramenti in ogni aspetto del gioco, cosicché adesso non va considerato solo come un ottimo stoppatore e in generale uno dei difensori più efficaci della NBA, ma i suoi progressi dal punto di vista offensivo gli hanno consentito di diventare un tiratore dalla media più che discreto, capace di togliere pressione alle due stelle Durant e Westbrook.

Sebbene però i primi risultati siano stati buoni, non va sottovalutato comunque il fatto che il processo di crescita è ancora in atto e possano anche verificarsi degli intoppi. Intoppi che però servono a stimolare Ibaka a capire i suoi limiti e a lavorare ancora più duramente per superarli. Eloquenti in proposito le sue dichiarazioni:

“La stagione ha avuto degli alti e bassi per me, ma ho sempre cercato di giocare ogni partita al massimo delle mie possibilità. In alcune partite ho sbagliato parecchio e non ho scuse per questo. Cerco solo di essere concentrato di giocare al meglio. I miei compagni e il coach si aspettano tanto da me ogni sera. So che contano su di me e non voglio deluderli.”

Il vero test per Ibaka (e per i Thunder) sarà ancora una volta la postseason. Ogni stagione finora per i Thunder è stata sempre un passo in avanti, quanto a risultati e rendimento, rispetto alla precedente. Ma per arrivare al titolo tutti sono chiamati a dare il proprio apporto, e in questa stagione proprio Ibaka sarà chiamato a dare importanti risposte ai playoff, perchè la possibilità per i Thunder di vincere il titolo passa, e in misura anche rilevante, dal livello a cui il big man di Oklahoma City giocherà. Una sfida che Ibaka è lieto di accogliere:

“So che ci sarà molta pressione su di me ai playoff, ma sono quel tipo di giocatore al quale la pressione piace perchè mi dà la motivazione per continuare a giocare, stare concentrato ed essere pronto quando la partita conta.”

E  con il miglior Ibaka in campo, gli agguerritissimi Thunder possono davvero fare molta strada ai playoff; forse riuscendo persino ad arrivare dove una anno fa la loro corsa si è bruscamente fermata.

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