Categorie: Boston Celtics

Doc Rivers e la difesa di Avery Bradley

Una delle pedine sicuramente più importanti nello scacchiere tattico dei Boston Celtics è Avery Bradley, la guardia al terzo anno NBA. Discreto e poco più in attacco, il prodotto da Texas non fa mai mancare il proprio cruciale apporto nella fase difensiva della franchigia più vincente del basket a stelle e strisce.

Pur non piazzandosi tra le primissime posizioni per quanto riguarda i recuperi di media (1,2), il nome di Bradley diventa più ricorrente quando si vanno ad analizzare le statistiche dettagliate. Il giocatore infatti è primo in punti concessi per giocata e percentuale dal campo concessa all’avversario. Avery si francobolla al suo antagonista, generalmente il playmaker, sin dalla metàcampo opposta, pressandolo sui 28 metri e spesso inducendolo all’errore.

L’attestato di stima definitivo per la guardia dei Celtics è arrivato nelle ultime ore dalla bocca del suo allenatore, Doc Rivers. Il coach campione nel 2008 ha scomodato un illustre personaggio della storia NBA per trovare un termine di paragone in grado di illustrare le capacità difensive di Bradley: Scottie Pippen.

E’ come Scottie Pippen- quando giocavi contro i Bulls pregavi ‘spero che marchi un altro stasera’. Era uno di quei giocatori in grado di marcare l’1, il 2 e il 3. E tu pregavi. Quanto era strano voler essere marcato da Jordan?”. Continua Rivers: “I piedi di Bradley sono proprio buoni. Sta davanti al pallone, ci sta vicino ed è una grande cosa per noi. Ci ha proprio reso una squadra difensiva migliore.”

Sono due le qualità di Bradley che lo fanno particolarmente apprezzare dal suo coaching staff: la continuità e le rubate a centrocampo mentre pressa l’avversario, particolare che al Doc fa venire in mente un altro grande del passato, Walt Frazier.

L’anno scorso il giocatore fu vittima di un grave problema alla spalla che gli ha fatto perdere parecchie partite di regular season (sia nella passata stagione che in questa) e, soprattutto, la serie di Playoffs contro Miami. La sua assenza si è fatta particolarmente sentire nella marcatura di Dwyane Wade.

Boston, nonostante il grave infortunio di Rajon Rondo, è ancora pienamente in corsa per avere il fattore campo favorevole nel primo turno della postseason. E oltre ai vari Pierce e Garnett, l’attitudine difensiva di Bradley è una delle chiavi dei recenti successi dei biancoverdi. Continuando con questa mentalità e dedizione, un giorno il giocatore potrebbe diventare anche lui termine di paragone importante. Proprio come il grande numero 33 dei Bulls.

Alessandro Scuto

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