Categorie: Chicago Bulls

Lezione Bulls Al MSG.

Coach Thibodeau non poteva chiedere un inizio migliore alla sua truppa. Difensivamente i Bulls danno una lezione ai Knicks nei primi minuti. Noah domina la zona pitturata e Deng infastidisce non poco Carmelo Anthony, trovando anche il canestro con frequenza. Chicago poi in attacco produce ottime conclusioni e a metà primo quarto è avanti 14-2. Un paio di canestri di Melo regalano un minimo di entusiasmo al pubblico del Garden, Belinelli va a segno dalla media distanza e i Bulls chiudono un ottimo primo quarto avanti 30-23. Noah è attivissimo sotto i tabelloni e fa un po’ di tutto: cattura rimbalzi, serve assist al bacio, sporca le conclusioni dei Knicks e fa un movimento continuo. Beli va a segno con una bella penetrazione, New York però con i canestri di JR Smith torna sotto e arriva al -5 a 5’16″’ dal riposo. Sembra l’inizio della riscossa di Melo e compagni, invece i Bulls si rimettono a difendere con un’intensità da playoff e scappano via. Chicago piazza un parziale di 12-0 e va al riposo avanti 54-39 al termine di un primo tempo praticamente perfetto. In chiusura di frazione un Belinelli molto positivo trova una tripla delle sue e l’azzurro per qualche minuto fa il suo dovere perfino in regia. L’atteggiamento difensivo dei Bulls non cambia di una virgola nel terzo quarto. I Knicks fanno una fatica terribile a trovare il canestro, gli ospiti così aumentano il proprio vantaggio attaccando con grande disciplina. Un’altra notte da protagonista dunque per Marco Belinelli. Con 22 punti realizzati la guardia bolognese lascia il segno al Madison Square Garden e dà una grossa mano ai Chicago Bulls (15-10 il bilancio stagionale) per riuscire a violare per 110-106 il parquet dei New York Knicks (19-7). L’azzurro, titolare per 45’14”, chiude con 5/12 al tiro (1/3 da 3 punti) e 7 rimbalzi, oltre a un assist, due palle recuperate e quattro perse. Il numero 8, che da quando è in quintetto non sbaglia una gara, non si fa intimidire dal clima rovente della sfida: è aggressivo, si guadagna 12 liberi e ne trasforma ben 11. Chicago, al quinto successo nelle ultime sette gare, sfrutta anche l’ottima prestazione del britannico Luol Deng (29 punti e 13 rimbalzi) e di Kirk Hinrich (16 punti, 9 rimbalzi e 8 assist).  I tori escono così vincitori dal match incandescente e piuttosto nervoso, che va in archivio con ben 4 espulsioni. Tra i Knicks, al tappeto nonostante i 26 punti di J. R. Smith (più 10 rimbalzi) e i 21 di Ray Felton, chiudono in anticipo la serata Carmelo Anthony (top scorer con 29 punti), espulso per un secondo fallo tecnico a sette minuti dalla fine, Tyson Chandler (5 punti e 8 rimbalzi) e il coach Mike Woodson. Chicago deve fare i conti con l’allontanamento del francese Joakim Noah (15 punti e 12 rimbalzi). Il team della Grande Mela, nonostante questo stop casalingo, rimane secondo nella Eastern Conference con un record di 19 successi e 7 sconfitte.

Giusta quindi, in chiusura, la vittoria dei Bulls, che a mio modesto parere sono la squadra migliore del momento, sia in zona d’attacco, ma soprattutto come risaputo in difesa. Hanno un’intensità spaventosa e nonostante le assenze di Rose e di Hamilton, sono in gara ogni partita, segno di un gruppo coeso e che chiunque entri da il suo contributo. Merito in primis dunque a Coach Thibodeau e a tutto lo staff biancorosso.

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