Categorie: New York Knicks

Carmelo Anthony si “prende” i suoi Knicks

Dopo 9 partite disputate,in cima alla classifica svettano i New York Knicks.

E già questa di per se è una NOTIZIA!!!

Il punto focale di questo meritatissimo primato dei Knicks, è sotto gli occhi di tutti: quando la tua star (probabilmente tra i migliori 5 giocatori della lega) decide di applicarsi in fase difensiva, e lo fa senza perdere efficacia in attacco..le cose non possono che girare nel verso giusto.

Da quando Carmelo Anthony (nativo proprio della “Big Apple”)  ha svestito i panni di solista offensivo ed ha indossato a pieno quelli di leader indiscusso e trascinatore in campo ,calandosi alla perfezione nel ruolo non suo di Power Forward, tutta la squadra ne ha beneficiato ed ora i tifosi del Madison Square Garden possono cominciare a  sognare.

“Quando vedi un tipo come Melo andare là fuori e giocare con quell’intensità difensiva non ci sono scuse per tutti gli altri.E’ contagioso.Dobbiamo tutti seguire il suo esempio” ha detto il suo compagno di squadra Camby.

Curiose le statistiche riportate da ESPN, in cui si può notare come prima della partita contro gli Hornets , il numero di punti subiti dai Knicks ogni 100 possessi erano 97 con Melo in campo. La scorsa stagione erano 100 e la stagione prima erano 106 punti ogni 100 possessi avversari. Queste cifre ovviamente non dicono molto, ma sono comunque sintomo di una migliore organizzazione difensiva di tutta la squadra, che può beneficiare ovviamente, anche di gente molto abile in difesa come Tyson Chandler ,Ronnie Brewer ,Raymond Felton e Jason Kidd .

Melo è consapevole di aver raggiunto la piena maturità sportiva e  crede che questa possa essere la stagione della sua definitiva consacrazione; oltre ai suoi miglioramenti tattici puo’ sfruttare l’assenza di vere rivali degli Heat ad est , visto e considerato l’infortunio di Rose ai Bulls e la non perfetta amalgama fin qui trovata dalle parti del  TD Garden.

Nessuno ha mai messo in dubbio le eccellenti capacità realizzative dell’ex Syracuse,ma tutti i suoi ex allenatori si sono spesso chiesti il  perché Carmelo non abbia mai messo in campo  la stessa volontà e cattiveria agonistica nel difendere.

Per alcuni addetti ai lavori, questa “molla” è scattata durante gli allenamenti estivi del Team Usa;  durante la preparazione alle Olimpiadi di Londra, il giocatore si è trovato a contatto giornalmente con dei veri e propri leader carismatici del calibro di LeBron e Bryant e conoscendo il ragazzo, siamo sicuri che questa vicinanza lo ha sicuramente stimolato.

Secondo il suo compagno di squadra JR Smith ,che ci ha giocato insieme anche ai tempi di Denver, questa scelta è dovuta soprattutto al fatto che Anthony è stanco di uscire nelle prime fasi dei Playoff da svariati anni ormai, mentre Tyson Chandler si sbilancia definendo il proprio n°7 come grande candidato alla palma di MVP , visto il grande basket che sta proponendo su entrami i lati del campo.

Anthony dal canto suo elogia il lavoro svolto dal proprio coach Mike Woodson, evidenziandone il pregio dell’aver portato una maggiore disciplina tattica alla squadra dopo l’addio a marzo di D’Antoni:

“So cosa posso fare difensivamente”, ha detto il giocatore classe’84. “Non è una questione di essere o no in grado di riuscirci. Sono io che ora sto dicendo a me stesso.. OK ho intenzione di farlo. Abbiamo un allenatore che punta moltissimo su di me. Non c’era un sistema di difesa  quando sono arrivato a New York, ma con Coach Woodson è tutto diverso.Sappiamo cosa dobbiamo fare tutti, ed ho capito gia dall’inizio che sarebbe servito solo del tempo per perfezionarne i meccanismi”

Una domanda sorge spontanea…Anthony e i Knicks saranno in grado di proseguire su questa strada anche con il rientro dall’infortunio di Amar’e Stoudemire previsto per metà dicembre??

I dati fino ad oggi ci dicono di no, in quanto lui e Stat non hanno mai trovato la giusta alchimia e collocazione tattica in campo.Probabilmente Carmelo con il rientro dell’ex Phoenix, tornerà nel suo ruolo naturale di ala piccola e continuerà a segnare valanghe di punti ,ma fondamentale sarà l’approccio mentale di entrambi nello spartirsi i possessi offensivi e nella capacità di coesistere anche in fase difensiva.

Problemi che sono tutti di Woodson,ma almeno per il momento non sembrano preoccuparlo più di tanto….anche perchè di questi tempi i miracoli nella “Grande Mela” sono sotto gli occhi di tutti…

 

 

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