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Playoffs NBA 2015

Top&Flop Houston Rockets – Los Angeles Clippers, gara 2!

I Rockets non sbagliano una seconda volta e riportano in parità la serie dopo lo scivolone nel primo episodio. 115-109, nonostante le peggiori percentuali dal campo rispetto agli avversari e nonostante i Clippers a cavallo dell’intervallo avessero accumulato un discreto margine (anche +13 in alcuni frangenti). D’altro canto gli uomini di Rivers possono comunque dirsi più che soddisfatti da questa “campagna texana” in cui Paul ha riposato e il fattore campo è stato conquistato.

I migliori e i peggiori della contesa andata in scena questa notte? Ecco i nostri Top&Flop!

HOUSTON ROCKETS

Harden, 7,5. Nonostante i problemi di falli e la silente partenza, nel momento decisivo morde come di consuetudine. Le % dal campo non sono le solite, ma non tradisce dalla lunetta, a tutti gli effetti il suo ufficio. Un 15/15 pesante come un macigno, quello che fa pendere l’ago della bilancio in favore dei Rockets. Determinante.

Howard, 7,5. Spalla perfetta in un duo che che quando gira come deve ha davvero pochi eguali in NBA. Un sacco di attacchi passano dalle sue mani per lunghi tratti di gara, i 24 e 16 ne sono la conferma. Unica (grossa) pecca, l’8/21 ai liberi. Colonna portante.

Ariza, 6,5. La tripla arriva nel momento forse più importante del match, ma a lui si richiedono percentuali diverse. Al solito prezioso in difesa, a rimbalzo e in tutte quelle piccole cose che cambiano lo scenario della partita. All around player.

Jason Terry, 6. Parte in quintetto, ma la mano purtroppo è fredda come quella degli altri. Sufficiente.

Corey Brewer, 7. Scossa dalla panchina, intenso, rapido (questa non è una novità). Il suo plus/minus recita +11 (unico assieme ad Harden con quelle cifre), un motivo ci sarà. Utilissimo.

Terrence Jones, 6,5. Il “piccolo” in mezzo ai giganti. Per contributo, presenza e duttilità tattica, uno dei migliori. Come tutti i suoi compagni, soffre da pazzi a contenere Griffin (soprattutto nel primo tempo). Duttile.

LOS ANGELES CLIPPERS

Blake Griffin, 7,5. Stesso voto dei vincitori nonostante la sconfitta e nonostante il 2/9  nel secondo tempo. Porta palla come il più consumato dei play, gioca in punta come il più esperto dei passatori, vede a tratti una vasca da bagno al posto del canestro. Le cifre vengono di conseguenza e sono davvero l’ultimo degli indicatori. Cinque stelle extralusso.

De Andre Jordan, 6,5. Nei 25 minuti con lui sul parquet cambia lo scenario sotto il ferro. Rim protector di primissimo livello, in parte limitato dai falli (fatti) e in parte da quelli (potenzialmente) subiti. La doppia doppia la mette a referto al solito ad occhi chiusi. Certezza.

Austin Rivers, 5. Basterebbe la sanguinosa palla persa nel finale a giustificare l’insufficienza. Parte in quintetto causa assenza di Paul, ma non fa il passo in più che il padre gli chiede. In palese sofferenza difensiva, in parte limitato dai falli. Immaturo.

Jamal Crawford, 5,5. Chiamato a fare gli straordinari, non si tira indietro. Il canestro però è un po’ più piccolo del solito, nonostante il buon “volume di gioco” prodotto (il playmaker della squadra a tutti gli effetti). Spuntato.

Redick, 5,5. Il maratoneta dell’incontro. Non esce praticamente mai e ne risente in fase realizzativa. Affannato.

Lester Hudson, 6. Buttato dentro per “riempire” minuti, risponde presente. Basta e avanza.

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