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SALARY CAP NBA

2.1 LE PRINCIPALI ECCEZIONI SALARIALI E RELATIVO IMPATTO SUL SALARY CAP

Operare sul mercato senza superare il limite del Salary Cap può rivelarsi difficile. Non è un caso se, spesso, le franchigie NBA si trovano al di là di tale soglia. Essendo un soft cap, sappiamo che è possibile effettuare ulteriori operazioni di mercato in base alle eccezioni a cui abbiamo diritto. Esistono diverse tipologie di eccezioni che permettono ad una franchigia di ingaggiare giocatori anche sforando il tetto ingaggi, e sono:

  • Larry Bird Exception: Questa eccezione permette alle squadre di poter rinnovare il loro giocatore, divenuto free agent, anche a cifre che eccedono il cap. Per beneficiarne è necessario che il giocatore in questione sia legato alla squadra da almeno tre anni. Si dice quindi che la squadra è in possesso dei “Bird Rights” (o diritti Bird) del giocatore stesso, con la possibilità di concludere un nuovo contratto di massimo 5 anni e con un incremento stagione dello stipendio fino al 7.5% del salario nel primo anno di contratto. E’ utile ricordare che la cessione del giocatore ad un’altra compagine può comportare anche il trasferimento dei diritti Bird e la relativa possibilità per la nuova squadra di utilizzarli per rinnovare il giocatore. Tale eccezione prende il nome da Larry Bird, famoso campione dei Boston Celtics negli anni 90’, e fu creata proprio per aiutare la franchigia del Massachusetts a mantenere la sua stella.

Esempio pratico: Chris Paul nell’estate 2013 ha firmato un rinnovo contrattuale quinquennale con i Los Angeles Clippers, da 107 milioni di dollari così distribuiti: primo anno da $18.668.431, secondo anno da $20.068.563, terzo a $21.468.696, quarto a $22.868.828 e quinto a $24.268.960. Notare come tali cifre tendono a crescere di anno in anno. Questo perché la Larry Bird Exception permette incrementi annuali salariali fino ad un massimo del 7.5% del salario nel primo anno di contratto.

  • Early Bird Exception: Trattasi di una forma ridotta della Larry Bird Exception. Anche in questo caso una franchigia potrà rinnovare giocatori, diventati free agent, nonostante il superamento del cap. Per poter utilizzare questa eccezione è necessario che il giocatore sia stato legato dalla squadra per almeno 2 anni, senza essere stato tagliato o scambiato nel corso di questo lasso di tempo. In base a questa tipologia di eccezione potranno essere offerti contratti di durata minima di 2 anni e massima di 4 con un aumento salariale fino al 175% dello stipendio dell’ultimo anno o del 104.5% del salario medio nella stagione precedente e con un incremento fisso annuale dell’7.5% del salario nel primo anno di contratto. Una squadra che non vuol rinnovare un giocatore per più di un anno, spesso rinuncia alla Early Bird Exception per utilizzare la Non-Bird Exception.

Esempio pratico: i New York Knicks hanno rinnovato nell’estate 2013  J.R. Smith che ha potuto beneficare della Early Bird Exception.  J.R. ha firmato un contratto di 3 anni per circa 18 milioni di dollari complessivi: primo anno a $5.565.000, secondo anno a $5.982.375 e terzo anno a $6.399.750. Incrementi annuali del 7.5% del primo anno di salario.

  • Non-Bird Exception: La Non-Bird Exception matura dopo un anno di permanenza in squadra da parte di un giocatore, senza che sia stato rilasciato o scambiato durante tal periodo. In questo particolar caso, la franchigia in questione potrà avanzare un’offerta contrattuale di massimo 4 anni, con incremento fisso annuale fino al 4.5% e prendendo come base il valore più alto tra il 120% del salario della stagione precedente, il 120% del minimo salariale e l’ammontare necessario per l’offerta qualificante (quest’ultima, solo se si tratta di rinnovare un restricted free agent).

Esempio pratico: Chris Andersen ha rinnovato in Luglio 2013 il suo contratto con i Miami Heat, squadra in cui ha militato nell’ultima stagione. Il centro americano, 1.40 milioni di dollari nel 2012-2013, ha firmato un accordo biennale secondo le regole della Non-Bird Exception che arricchirà il suo portafogli di circa 3.400.000 milioni di dollari: $1.680.000 al primo anno (pari al 120% del salario della stagione precedente) e $1.750.000 il prossimo anno; cifra che cresce a causa dell’incremento fisso annuale del 4.5% del primo anno di salario.

  • Non-Taxpayer Mid-Level Exception (Non-Taxpayer MLE): Questa particolare eccezione può essere utilizzata solamente da squadre che si trovano al di sotto del limite apron, quindi al di sopra del limite cap, per ingaggiare free agent. E’ inutilizzabile nel caso in cui questa possa portare il livello del tetto ingaggi di una determinata franchigia oltre l’apron. Per la stagione 2014/2015, ogni franchigia titolare di una Non-Taxpayer MLE può spendere 5,305 milioni di dollari. Tale eccezione, e quindi l’intero ammontare dei 5,305 milioni di dollari, può essere destinata ad un solo giocatore oppure assorbita per l’acquisizione di più giocatori. Può essere utilizzata per offrire contratti con durata massima di 4 anni e con incrementi salariali pari al 4.5% del salario stesso nel primo anno di contratto. Importante ricordare che nel caso in cui una squadra si ritrovi ad utilizzare la Non-Taxpayer Mid-Level Exception, la franchigia stessa non potrà superare il limite apron per il resto della
Stagione Primo anno salario Non-Taxpayer MLE
2013-14 $5.150 milioni
2014-15 $5.305 milioni
2015-16 $5.464 milioni
2016-17 $5.628 milioni
2017-18 $5.797 milioni
2018-19 $5.971 milioni
2019-20 $6.150 milioni
2020-21 $6.335 milioni

Esempio pratico: i Denver Nuggets nell’estate 2013 hanno firmato J.J. Hickson con l’aiuto di questa eccezione. Il giocatore ha firmato un contratto triennale per 16.1 milioni di dollari complessivi: primo anno a 5.150.000 dollari (quanto previsto dalla Non-Tax MLE 2013-2014), secondo a 5.381.750 e terzo anno a 5.613.500 dollari. Incrementi annuali salariali pari al 4.5% del primo anno di salario.

  • Taxpayer Mid-Level Exception: Al contrario di quanto detto sopra, la Taxpayer Mid-Level Exception è disponibile per quelle squadre che presentano un tetto ingaggi che sfora l’apron. Questa eccezione non può essere utilizzata se la squadra ha già usufruito della Non-Taxpayer Exception, Bi-Annual Exception, Room Mid Level Exception oppure se ha ricevuto nel corso della stagione un giocatore via sign & trade. Tale eccezione può essere utilizzata per contratti con massima durata di 3 anni e con incrementi del 4.5% del salario nel primo anno di contratto. Inoltre può essere utilizzata per l’ingaggio di un unico giocatore oppure suddivisa su più giocatori. Per questa stagione la Taxpayer Mid-Level Exception è pari a 3.278 milioni di dollari e tenderà a crescere nel corso degli anni in conseguenza di un aumento previsionale del Salary Cap
Stagione Primo anno salario Taxpayer MLE
2013-14 $3.183 milioni
2014-15 $3.278 milioni
2015-16 $3.376 milioni
2016-17 $3.477 milioni
2017-18 $3.581 milioni
2018-19 $3.688 milioni
2019-20 $3.799 milioni
2020-21 $3.913 milioni

Esempio pratico: i Los Angeles Lakers nel Luglio 2013 hanno ufficializzato l’ingaggio di Chris Kaman attraverso l’utilizzo della Taxpayer MLE. Il contratto firmato dal centro gialloviola è stato un annuale da 3.183.000 dollari, come previsto dalla Taxpayer MLE del 2013-2014.

  • Room Mid-Level Exception: Se una franchigia risulta essere sotto il limite cap, allora avrà abbastanza spazio di manovra per l’ingaggio di giocatori fino al raggiungimento del limite stesso. Una volto raggiunta la soglia cap, il CBA prevede la possibilità di utilizzare la Room Mid-Level Exception. Questa eccezione non può essere utilizzata se una franchigia può usufrire di una Taxpayer Mid-Level Exception, Non Taxpayer Mid-Level Exception oppure della Bi-Annual Exception. Inoltre il diritto di beneficiare di tale eccezione scade il giorno dopo dell’ultima giornata di regular season. In questa stagione le franchigie NBA che godono di questa particolare eccezione avranno a disposizione $2.732.000 di dollari per firmare uno o più free agent. Può essere utilizzata per contratti con durata massima di due anni ed incrementi fino al 4.5% dello stipendio nel primo anno di contratto.
Stagione Primo anno salario Room MLE
2013-14 $2.652 milioni
2014-15 $2.732 milioni
2015-16 $2.814 milioni
2016-17 $2.898 milioni
2017-18 $2.985 milioni
2018-19 $3.075 milioni
2019-20 $3.167 milioni
2020-21 $3.262 milioni

 

  • Bi-Annual Exception (BAE): Questa eccezione è disponibile solamente per quelle franchigie sotto il limite apron. Una squadra sotto l’apron non può avvalersi della BAE se questa porterà al superamento della soglia apron stessa e/o se una franchigia ha già utilizzato la Taxpayer MLE o la Room MLE. Inoltre, la squadra che ha beneficiato della Bi-Annual Exception, non potrà più valicare il limite l’apron per il resto della stagione. Una particolare caratteristica di questa eccezione, come si evince anche dal nome della stessa, è quella legata alla sua periodica utilizzabilità: la BAE infatti non può essere usata per due anni consecutivi, ma solamente ad anni alterni. Egualmente alle altre eccezioni, questa potrà essere utilizzata interamente per l’ingaggio di un giocatore oppure suddivisa per più free agent, con contratti di durata massima di 2 anni ed incrementi annuali fino al 4.5% del salario nel primo anno di contratto. Tale eccezione, pari in questa stagione a $2.077.000, scade dopo l’ultima giornata di regular season.
Stagione Primo anno salario BAE
2013-14 $2.016 milioni
2014-15 $2.077 milioni
2015-16 $2.139 milioni
2016-17 $2.203 milioni
2017-18 $2.269 milioni
2018-19 $2.337 milioni
2019-20 $2.407 milioni
2020-21 $2.479 milioni

Esempio pratico: i Denver Nuggets hanno ingaggiato lo scorsa stagione Nate Robinson attraverso l’uso della Bi-Annual Exception. Il playmaker ha firmato un contratto biennale da circa $4.122.720: primo anno al $2.016.000 milioni, mentre il secondo da $2.106.720 milioni, ossia 4.5% in più rispetto al primo anno.

  • Rookie Exception: Con la Rookie Exception le franchigie NBA possono firmare le loro scelte del primo giro draft in base al “rookie scale contract” previsto dal CBA, anche se sforeranno il limite cap.
  • Minimum Player Salary Exception: Con questa eccezione le franchigie NBA possono firmare giocatori al minimo salariale anche se si trovano oltre il limite cap. Possono essere offerti contratti con durata massima di 2 anni senza però poter aggiungere bonus di alcun tipo. Ovviamente, fossimo di fronte ad un accordo biennale, il secondo anno di contratto rispetterà l’ammontare di minimo salariale previsto in quella stessa stagione. Da sottolineare come questa eccezione comincia a perdere valore dopo il primo giorno di campionato. Per esempio, se ci sono 170 giorni in campionato, il valore di questa eccezione si ridurrà di 1/170 per ogni giorno che passa di campionato che passa.  Quindi se una squadra firma un giocatore al minimo salariale 90 giorni dopo dall’inizio di campionato, allora dovrà pagare 80/170 del valore del minimo salariale.

Esempio pratico: i Los Angeles Clippers nell’estate 2013 hanno ri-firmato Ryan Hollins tramite la Minimum Player Exception. Il giocatore, che era da 7 anni in NBA, ha firmato un contratto al minimo salariale per $1.186.459.

  •  Disabled Player Exception: Questa eccezione permette ad una squadra che perde un giocatore per il resto della stagione, se l’infortunio avviene in regular season, o per la prossima stagione, se l’infortunio avviene in off-season, di acquisire un altro giocatore (anche se si trova sopra il cap). L’acquisizione del giocatore stesso potrà avvenire in 2 differenti modi: firmando un free agent, per la durata di una stagione, oppure via trade. Nel primo caso si potrà ingaggiare un giocatore con uno stipendio annuale pari al 50% del salario del giocatore infortunato oppure pari alla Non Taxpayer Mid-Level exception; tra le due somme prendo in considerazione quella più bassa. L’operazione via trade è invece concessa solo se si tratta di un giocatore all’ultimo anno di contratto che guadagna la metà (+ $100k) dell’infortunato o ha uno stipendio pari a $5.405 milioni (ossia la Non-Taxpayer Mid-Level Exception + $100k); anche in questo caso prendo in considerazione l’importo più basso. Questa eccezione è concessa ad un franchigia solamente dopo il benestare da parte della NBA. Tale richiesta può essere presentata alla lega dal 1° Luglio al 15 Gennaio. Una volta concessa, la Disabled Player Exception scade nel momento in cui un nuovo giocatore viene ingaggiato dalla squadra, oppure quando il giocatore infortunato viene ceduto o torna a disposizione o, nel caso in cui non venga effettuata nessuna delle azioni appena citate, il 15 marzo di quella determinata stagione. Questa eccezione è concessa alla squadra con cui il giocatore stava giocando ai tempi dell’infortunio, se questo fosse conosciuto o riconoscibile. Una squadra non può ottenere un giocatore già infortunatosi precedentemente con un’altra squadra con il solo intento di richiedere una Disabled Player Exception. Nel caso in cui la NBA respingesse tale richiesta, la franchigia in questione dovrà attendere altri 90 giorni prima di inviarne una nuova, relativa al medesimo giocatore e solo per nuovo infortunio o per l’aggravamento dell’attuale. Se il giocatore infortunato dovesse tornare a disposizione più velocemente di quanto previsto inizialmente, il giocatore acquisito per rimpiazzarlo potrà rimanere comunque nel roster.

Esempio pratico: i Los Angeles Lakers, lo scorso gennaio hanno avanzato una richiesta alla NBA di beneficiare della Disabled Player per un grave infortunio occorso a Jordan Hill. La lega americana ha quindi dato il consenso ed i gialloviola hanno ricevuto la possibilità di firmare un giocatore per il resto della stagione. Dato che il contratto di Jordan Hill la scorsa stagione era di $3.563.600, i Lakers potevano firmare un free agent per $1,781,800 o acquisirlo via trade fino a $1,881,800. Detto ciò la franchigia californiana non ha usufruito di tale eccezione lasciandola scadere.

  • Reinstatement: Se un giocatore viene sospeso dalla lega per non aver passato i test sulla droga e successivamente viene reintegrato, la sua precedente squadra potrà metterlo nuovamente sotto contratto alle condizioni stabilite prima della squalifica.

 Esempio pratico: è il caso di Chris Andersen. Sospeso dalla NBA nel 2006 per aver fallito un test antidroga, il giocatore fu immediatamente tagliato dai New Orleans Hornets, con cui era sotto contratto. Dopo 2 anni la lega americana decise di reintegrarlo e gli Hornets sfruttarono il “Reinstatement”: firmarono Andersen alle stesse condizioni contrattuali precedenti alla sospensione.

  •  Traded Player Exception: Questa eccezione permette ad una franchigia di ottenere un giocatore via trade anche in caso di sforamento del limite cap. Se una squadra scambia un giocatore con un salario più alto di colui che viene acquisito dalla franchigia, quest’ultima riceverà una Traded Player Exception pari alla differenza tra i due salari. In tal caso, la squadra titolare di una trade exception avrà fino ad un anno di tempo per poterla utilizzare, con la possibilità di incamerare salario/i pari o superiore/i a quello/i in uscita nei limiti della trade exception stessa.

Esempio: i Los Angeles Lakers nel 2011 hanno scambiato Lamar Odom con i Dallas Mavericks in cambio di una traded player exception da 8.9 milioni di dollari e una scelta al draft. Successivamente la franchigia californiana, che era oltre il cap e quindi impossibilitata ad acquisire giocatori, ha utilizzato nell’estate successiva la traded player exception da 8.9 milioni di dollari ricevuta da Dallas per acquisire, via sign-and-trade, il contratto di Steve Nash. Il contratto del playmaker canadese nella stagione 12/13 guarda caso era pari a 8.900.000 milioni di dollari.

Esistono due diverse tipologie di trade in cui vengono utilizzate le traded player exception: simultanee e non simultanee. Come si evince dal nome, le trade simultanee avvengono in un’unica soluzione. In questo caso, tale eccezione può essere utilizzata per incamerare contratti pesanti via trade che porterebbero il totale degli stipendi di squadra oltre il cap. L’ammontare di salario che può essere assorbito via trade è diverso in base alla quota di salario stesso che si movimenta e allo stato del salary cap delle due squadre. Per le franchigie che non pagano la luxury tax, (anche dopo la realizzazione dello scambio) il salario massimo che può essere acquisito tramite trade dipende dall’importo di salario che viene scambiato.

Squadre che non pagano la luxury tax
Salario in uscita Salario massimo in entrata
Tra $0 e $9.800.000 150%  del salario in uscita, più $100.000
Tra $9.800.001 e $19.600.000 L’ammontare di salario in uscita più $5.000.000
Più di $19.600.000 125% del salario in uscita, più $100.000

Esempio: i Portland Trail Blazers in passato scambiarono Gerald Wallace ($9.500.000) con i Nets, in cambio di altri giocatori. Dato che il salario in uscita per i Blazers era meno di $9.800.000, potevano ricevere un ammontare di contratti massimale di $14.350.000, ossia il 150% + $100.000 del contratto di Wallace. I Blazers ricevettero infatti Okur ($10.890.000) e S.Williams ($3.000.000), per un totale di salari in entrata pari a 13.890.000 milioni di dollari. Se il salario di Wallace fosse stato pari a $10 milioni di dollari, i Blazers avrebbero potuto ricevere fino a $15.000.000 di contratti di giocatori.

Per le squadre che si trovano o si troverebbero in zona luxury tax dopo la conclusione di una trade, queste possono ricevere un salario pari al 125% di quello in uscita, più $100.000.

Esempio: una squadra, in zona luxury tax, può scambiare un giocatore che percepisce $5.000.000 per un altro che ha un contratto di $6.350.000, ossia il 125% di $5.000.000 + $100.000

Le trade non simultanee invece riguardano scambi che si perfezionano in più passaggi. A differenza delle trade simultanee, in cui possono essere coinvolti più giocatori (quindi più salari aggregati), le franchigie possono scambiare un solo giocatore alla volta senza ricevere immediatamente un altro giocatore. La squadra in questo caso ha fino un anno di tempo per acquisire uno o più giocatori con stipendio totale non superiore a quello in uscita, più $100.000.

Esempio: una squadra cede un giocatore che percepisce uno stipendio di $5.000.000 per un altro che invece ha un salario pari a 4.000.000. Dopodiché la stessa franchigia scambia una scelta del prossimo draft, che vale $0, per un giocatore che ha uno stipendio di $1.100.000.

Da ricordare infine che gli stipendi di future scelte al draft e/o di giocatori al minimo salariale non vengono presi in considerazione nella trade. Esempio: Se una franchigia che non paga la luxury tax ha scambiato un giocatore con un contratto di $5.000.000 in una trade simultanea, allora potrà ricevere uno o più giocatori per un ammontare totale di $7.600.000 di contratti e inoltre ricevere uno o più giocatori al minimo salariale o scelte draft future.

Nelle trade non simultanee le squadre non possono utilizzare le trade exception per firmare free agent, ma solo per acquisire contratti esistenti in altre squadre, a meno che il free agent in questione non venga firmato dalla sua precedente squadra e poi spedito in un’altra attraverso il meccanismo della sign-and-trade. Le franchigie non possono combinare trade exception con altre tipologie di eccezioni al fine di acquisire un giocatore con un salario più pesante.

  • Amnesty Provision: questa clausola è stata inserita nel nuovo contratto collettivo (2011) per aiutare le franchigie a rimettersi in carreggiata dal punto di vista salariale a causa delle recenti stringenti regole. L’amnesty provision permette ad un team di poter tagliare un giocatore, il quale percepirà l’importo pattuito nel contratto, eliminando tale ammontare dal monte salari di squadra, in modo da abbassare il proprio tetto ingaggi, spesso con l’intento di scendere sotto la soglia della luxury tax. L’amnesty può essere utilizzata per rilasciare giocatori con contratti firmati prima della stagione 2011/2012 e che non hanno cambiato squadra o non hanno rinnovato il proprio contratto. Inoltre una franchigia può usufruire dell’amnesty solamente una volta, entro la stagione 2015/2016, ed disponibile nei 7 giorni seguenti alla “July Moratorium”. Come detto in precedenza il salario di un giocatore tagliato tramite questa clausola viene eliminato dal calcolo del tetto ingaggi di squadra, tranne in due occasioni: 1) il contratto rimane conteggiato nel caso in cui la squadra scenda sotto il minimo del salary floor 2) il contratto del giocatore amnistiato rimane conteggiato nel calcolo degli stipendi totali della lega. Se un giocatore subisce l’amnesty provision, nelle 48 ore successive al taglio potrà essere ingaggiato solamente da franchigie che si trovano sotto la soglia del salary cap che possono decidere di offrirgli tutto o una parte del suo stipendio precedente, con la parte rimanente a carico del team che lo ha amnistiato. Trascorse le 48 ore senza essere stato ‘richiesto’ da nessuno, il giocatore diventa un free agent qualsiasi, con l’unica eccezione che non si può ritornare alla franchigia che ha utilizzato l’Amnesty fino alla scadenza del contratto originario. Da ricordare che un giocatore tagliato tramite amnesty, rimane in possesso dei diritti Bird; al contrario, se un giocatore viene rilasciato normalmente, i diritti Birds del giocatore acquistato nelle prime 48 ore successive al taglio, si trasformano in Early Bird, con la conseguenza che la franchigia acquirente potrà beneficiare della Early Bird Exception, anziché della Full Bird Exception.

L’elenco di coloro su cui può essere utilizzata questa particolare eccezione si è ormai ristretto a pochi nomi

Squadra Giocatori eleggibili
Atlanta Al Horford
Memphis Mike Conley
Oklahoma City Kevin Durant

Infine, particolare è il comportamento delle Mid-Level Exception, Disabled Player, Bi-Annual Exception e Traded Exception sul salary cap. Le franchigie che in un determinato momento stagionale si trovano sotto la soglia cap, prima di firmare qualsiasi free agent debbono valutare il cap room residuo. In questa valutazione debbono essere considerate le quattro eccezioni appena citate: al team salary di una compagine infatti deve essere aggiunto l’importo delle eccezioni cui possono beneficiare. Se invece fossimo di fronte ad una franchigia già sopra il cap, queste non verrebbero sommate, perché inutili ai fini del Salary non avendo comunque cap room a disposizione. Un team, per ricavare cap room, può anche decidere di non reclamare le eccezioni cui potrebbe avere accesso.

Esempio: se una squadra ha $54.000.000 milioni di salari ed il Salary Cap fosse di $58.000.000, in linea teorica avrebbe $4.000.000 a disposizione. Ma in questo calcolo debbono essere compresi anche le eccezioni disponibili. Facendo finta che la compagine in questione abbia a disposizione una Non-Taxpayer MLE da $5.305.000 ed una Traded Exception da $3.000.000, allora il team salary sarebbe di $54.000.000 + $5.305.000 (MLE) + $3.000.000 (Traded Exc.) = 62.305.000. Va da sé che lo spazio salariale è totalmente inesistente e la franchigia potrebbe ingaggiare uno o più free agent solamente utilizzando le eccezioni a disposizione.

Se il totale degli stipendi di squadra è talmente basso da non raggiungere la soglia cap nemmeno con l’aggiunta delle eccezioni cui potrebbe beneficiare, allora il CBA prevede che la franchigia in questione perde una porzione delle eccezioni inutilizzate.

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