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Golden State Warriors

Curry loda Klay e Green “Siamo l’eccellenza”

Parole al miele da parte del numero 30. Gli fa eco Green, consapevole di essere, insieme a Steph e Klay, il “core” della dinastia Warriors

Da qualche anno a questa parte, ad Oakland sono nati i nuovi dominatori della NBA. Complici una grandissima lungimiranza in fase di Draft, ottime scelte nel firmare i giocatori “di contorno” e, come in ogni cosa, un pizzico di fortuna, i Golden State Warriors si sono affermati come super-potenza indiscussa. Coach Steve Kerr ha condotto i suoi ragazzi a 3 Finals di fila (di cui due titoli, intervallati dall’epica rimonta dei Cavaliers, sotto 3-1), con tanto di record di vittorie in regular season nel 2016. Golden State ha rivoluzionato la pallacanestro moderna, facendo della velocità di gioco e del tiro da 3 punti due delle principali armi a disposizione. Come se non bastasse, a queste incredibili basi si è aggiunto un ex-MVP. Con l’arrivo di KD, i Warriors sono una macchina ancor più perfetta, che nei momenti di difficoltà ha nel suo numero 35 un jolly estremamente efficace.

I tre fautori principali di questa posizione di dominio sono però senza dubbio Steph Curry, Draymond Green e Klay Thompson. Sotto la sapiente guida di Kerr, i tre si sono affermati come vere e proprie stelle all’interno del panorama NBA, arrivando a toccare quota 8.470 minuti giocati insieme, già più degli ex-Big Three di Miami James, Wade e Bosh.

Curry, leader e uomo-immagine della nascita dei Golden State Warriors come-noi-li-conosciamo, è entusiasta dei suoi compagni:

“Abbiamo stabilito un certo livello di eccellenza all’interno della Lega. È fantastico essere stati in grado di mantenere questi standard per così tanto tempo”.

Se con l’estremamente discusso arrivo di Kevin Durant le gerarchie sembrano essere cambiate, Draymond Green è però consapevole di essere, insieme a Klay e Steph, il fulcro artefice dell’era GSW:

“Siamo cresciuti tutti insieme. Quando sono entrato nella Lega, Steph non era lo Steph che conosciamo, Klay non era il Klay di ora, e chiaramente nemmeno io ero il giocatore che sono adesso. Il mio primo anno siamo usciti al secondo turno dei Playoff, mentre l’anno dopo al primo. Abbiamo preso il volo da quelle esperienze. Ovviamente, essere draftati dai Warriors, crescere in questo modo e diventare ciò che siamo è stato fantastico. Farne parte è meraviglioso”.

 

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