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Cleveland Cavaliers

Cavs, Lue: “Dovremmo sentirci imbarazzati”

Il coach dei Cleveland Cavaliers non cerca giri di parole e ammette le colpe dei suoi giocatori per questo deludente avvio di regular season

Tyronn Lue sta vivendo il momento più difficile della sua breve carriera da allenatore, una carriera che ha spiccato il volo in un amen – passando da assistente di David Blatt a condottiero dello storico titolo dei Cavs nel 2016 – e che ora vive un periodo complicato, com’è fisiologico essere anche per i grandi coach.

Dopo le prime dieci partite di regular season, i Cleveland Cavaliers viaggiano a ritmo lento: quattro vinte e sei perse, l’ultima in ordine di tempo nel fortino della Quicken Loans Arena contro gli Atlanta Hawks capaci di imporsi per 117-115. La franchigia della Georgia ha sorpreso i vicecampioni NBA nonostante le diverse assenze per infortunio, e non è stata l’unica squadra in difficoltà a riuscire in ogni caso ad aver ragione dei Cavs in questo avvio stagionale.

Cleveland ha cambiato molto in estate ma non ha stravolto lo scacchiere, o quantomeno non ha rivoluzionato il roster in maniera tale da far presagire un inizio da incubo del genere. Lue non cerca alibi e metti i suoi giocatori di fronte alle loro responsabilità: ecco le sue dichiarazioni rilasciate all’Associated Press.

Penso che i ragazzi siano imbarazzati e fanno bene a esserlo per come siamo stati battuti nelle ultime gare: abbiamo perso con squadre in difficoltà di rotazione, con tanti giocatori fuori e soprattutto assenze pesanti. Nonostante questo non siamo stati capaci di vincere: dobbiamo guardarci dentro e cambiare alla svelta.

Le parole di Lue sono un messaggio diretto al suo spogliatoio, composto da gente esperta e che sa come uscire da situazioni burrascose. Preoccupano in ogni caso le cifre che caratterizzano i Cavs finora, soprattutto quelle riguardanti la metà campo difensiva: peggior difesa della Lega in assoluto (114.5 punti concessi su 100 possessi) e peggior difesa sul tiro da tre punti (13.4 triple concesse a partita col 41.7% degli avversari).

Serve al più presto un’inversione di tendenza per Cleveland che ha sì perso un elemento del calibro di Kyrie Irving, ma che non può accampare scuse per una partenza così disastrosa.

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