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Miami Heat

Miami Heat Preview: Per fare tornare il sole a South Beach

Continuità e costanza sono le parole chiave della prossima stagione dei Miami Heat, alla ricerca dei playoff mancati lo scorso anno.

Dove eravamo rimasti?

I Miami Heat hanno chiuso la loro stagione 2016/2017 al nono posto della non certo irresistibile Eastern Conference, vincendo il 12 aprile quella che poteva essere la sfida decisiva contro i Washington Wizards e rappresentando quindi la prima delle escluse dai playoff. Non sono bastate le 41 vittorie (le stesse dei Bulls ottavi) per riuscire a completare quello che stava assumendo i contorni di un vero e proprio miracolo sportivo. Erik Spolestra, infatti, stava riuscendo nell’impresa di trascinare una squadra partita con 11 vittorie nelle prime 41 partite all’ennesimo timbro sul pass per la parte più interessante di stagione, motivo per cui era uno dei nostri candidati più forti al premio di Coach Of The Year.  Dion Waiters, Goran Dragic e Hassan Whiteside sono i nomi più famosi attorno a cui si è costruito un gruppo solido, formato da uomini duri in cerca di riscatto e in grado di rendere un vero inferno giocare contro la squadra di South Beach nella seconda metà della scorsa stagione.

Un inferno per tutti, ma proprio tutti tutti…

Il mercato degli Heat si è concentrato sulla conferma sostanziale di un roster composto da giocatori che hanno vissuto un’annata magica ripagata da contratti milionari – citofonare a James Johnson e i suoi 60 milioni mal contati per ulteriori informazioni. Le poche aggiunte rispondono al nome di Olynyk e Adebayo, non certo dei dei damerini che giocano in punta di fioretto ma altri pirati abituati ad usare la sciabola ogni volta che entrano su un campo da gioco. In tutto questo gli Heat si sono anche illusi di poter arrivare a Gordon Hayward, aka il free agent più ambito sulla piazza, accasatosi alla fine a Boston per dare il via a una nuova green age.

La serie di rinnovi ha tolto ogni possibilità, o almeno un gran numero di esse, di poter apportare sostanziali modifiche al roster nelle prossime sessioni di free agency. Gli Heat hanno intasato il loro salary cap con una serie di contratti davvero pesanti e difficilmente appetibili nel caso in cui i giocatori esplosi nella scorsa annata non diano continuità a quanto fatto vedere.  C’è di più, alla fine della annata che sta per cominciare o di quella successiva andranno in scadenza anche altri contratti di giocatori che sembrano chiamati a dare un contributo molto importante alla causa, come quelli di Ellington e Winslow, ovvero il giocatore con il margine di crescita maggiore.

Oltre i 100 milioni garantiti e va aggiunta l’estensione da 42 milioni di dollari in 4 anni di Josh Richardson, siglata negli ultimi giorrni.

Spolestra e Riley hanno quindi deciso di puntare sulla continuità per tornare a disputare i playoff, nella prima annata che non vede più figurare in rosa una delle tre stelle assolute in grado di regalare alla città di Miami i due titoli recenti (almeno nominalmente Bosh ha fatto parte degli Heat la scorsa stagione). Un obbiettivo decisamente alla portata per la nuova versione degli Heat.

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