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Dallas Mavericks

Dallas Mavericks Preview: il canto del cigno di Dirk?

Per i Dallas Mavericks sarà la fine di un’era, forse l’ultima stagione NBA per uno degli europei più dominanti nella storia della super Lega americana. Un punto di ripartenza o causa dei prossimi travagli texani?

Dove ci siamo lasciati?

Correva l’anno  2000 quando i Dallas Mavericks chiusero la loro ultima stagione regolare con più sconfitte che vittorie. Dirk Nowitzki era solo un giovane europeo che si affacciava alla terza stagione da professionista in NBA tra lo scetticismo generale.  Insomma, qualche vita fa.
Dal 2014, invece, i Mavs erano riusciti a centrare consecutivamente l’obiettivo playoff.
Questo prima dell’anno scorso.

Questi dati fanno capire quanto l’ultima stagione dei Dallas Mavericks sia stata negativa.  Per quanto le speranze di andare ai playoff non fossero così consistenti, le 33 vittorie, a fronte delle 49 sconfitte,  sono un dato preoccupante da cui ripartire.

La scorsa stagione ha segnato cambiamenti importanti anche nel roster della squadra. Gli addii a stagione in corso di Deron Williams, che ha chiuso la stagione ai Cavs, e di Andrew Bogut, ceduto ai 76ers in cambio di Noel, hanno modificato profondamente il modo di giocare della squadra.

I Mavs si affacciano alla nuova stagione  cercando di mettere da parte le glorie passate e di ricostruire per il futuro. Ma il momento di tagliare definitivamente ogni legame con il passato non è ancora giunto.

Punti di forza e punti deboli

Gli unici dati positivi che riguardano la scorsa stagione dei Dallas Mavericks riguardano i punti concessi agli avversari e la percentuale ai liberi. Per quanto riguarda quest’ultima, l’80,1% rende i Mavs la quarta squadra assoluta della lega. Stessa posizione nella classifica assoluta per punti concessi, solo 100,8 a partita.
Devono essere questi i punti da cui ripartire.

Il vero problema di questi Mavs può essere il gioco nella metà campo offensiva. I dati parlano chiaro, nella scorsa stagione hanno chiuso tristemente ultimi nella classifica punti realizzati per gara ( solo 97,9 ppg, unici a scendere sotto i 100) e in quella delle percentuali dal campo( 44%). Carlisle spera di poter migliorare l’efficienza offensiva della squadra anche grazie alla presenza da inizio anno di Nerlens Noel, che con la sua capacità di occupare l’area può garantire un miglioramento delle percentuali nel pitturato (anche qui Dallas è ultima nella lega). Anche il tiro da 3 può essere un’arma importante, dopo che una timida crescita si è vista già lo scorso anno ( 35%) grazie soprattutto alla crescita di Seth Curry.

Il re-building messo in atto dalla dirigenza texana può da un lato togliere pressioni, permettendo alla squadra di lavorare alla ricostruzione senza troppe pretese in termini di risultati. Ma dall’altro potrebbe togliere le (non tantissime) certezze che la squadra ha avuto lo scorso anno. La presenza nel roster di giovani come Smith Jr, Ferrell, Finney-Smith e per certi versi anche Curry e Noel, da cui ci si aspetta ancora una crescita importante, dà un anima nuova a una squadra che negli ultimi anni aveva preferito puntare sull’usato sicuro. Dall’altro lato giocatori come Nowitzki, Barea e il nuovo arrivo Josh McRoberts potranno dare l’esperienza necessaria a far crescere quelli più giovani.

Anche l’abbondanza nel reparto guardie (Smith jr, Barea, Harris, Ferrell, Curry, Mattews) potrebbe essere un’arma a doppio taglio. La concorrenza potrebbe far bene al processo di crescita dei più giovani, ma Carlisle dovrà fare delle scelte e non tutti rimarranno contenti

Il passato e presente per i Mavs risponde al nome di Dirk Nowitzki. Wunder Dirk si appresta a giocare la sua 19esima stagione a Dallas, e l’obiettivo dichiarato sono i 20 anni con la stessa maglia. Solo Kobe con i Lakers (1996-2016) è riuscito in questa incredibile impresa. Nei giorni scorsi Nowitzki ha dichiarato che il suo ritiro avverrà solo quando le sue condizioni fisiche non gli permetteranno di continuare. Lo scorso anno ha saltato 28 partite, riuscendo però a dare continuità di presenze e prestazioni nell’ultima parte della stagione. Sarà quello il punto da cui ripartire. Se Dirk dovesse riuscire a saltare un numero limitato di partite e il suo impiego dovesse essere gestito al meglio,  l’arma in più di questi Mavs potrebbe essere proprio lui.  Il sesto marcatore della storia NBA non ha bisogno di ulteriori presentazioni. Ma che sia o non sia la sua ultima stagione, Dallas ha bisogno di guardare al futuro già da ora.

Se Nowitzki rappresenta passato e presente, il futuro di questi Mavs  si chiama Dennis Smith Jr. L’aggiunta al roster dell’ex stella di North Carolina State, nona scelta assoluta all’ultimo draft, è un valore aggiunto.  Sarà lui a dover crescere insieme al resto della squadra e il rendimento dei Mavs nella prossima stagione, considerato anche il ruolo importante che avrà da subito, dipenderà molto dal suo impatto tra i professionisti. Se dovesse mostrarsi già pronto, Dallas si ritroverebbe in squadra  una point-guard versatile di tutto rispetto. Non a caso i suoi colleghi lo hanno eletto come papabile rookie dell’anno.

Harrison Barnes dovrà convincere tutti di essere il go-to-guy di questa squadra, e dovrà far vedere qualcosa in più rispetto alla scorsa stagione. I 94 milioni che i Mavs gli garantiscono per i prossimi 4 anni lo eleggono di diritto a superstar della squadra, ma lui dovrà andare oltre le sue doti da realizzatore (19,2 punti a partita l’anno scorso)e diventare quel giocatore globale di cui Dallas ha bisogno. La conferma di Nerlens Noel  alla deadline di febbraio è stata una mossa fondamentale per i Mavs. Nonostante ci abbia messo un po’, lo scorso anno, per adattarsi al sistema di gioco, Noel garantisce atletismo in entrambe le metà campo. In più, le questioni legate al contratto da strappare il prossimo anno garantiranno motivazioni importanti.

Le stesse motivazioni accompagneranno anche le prestazioni di Seth Curry, un altro giocatore atteso da una stagione di conferma, dopo che quella dello scorso anno è stata la stagione dell’esplosione. Dopo aver girato 4 squadre in 3 anni, la permanenza a Dallas gli ha garantito un 42% abbondante da 3 che lo ha reso il giocatore dei Mavs più pericoloso dall’arco dei 3 punti. Anche la presenza nel secondo quintetto di Dwight Powell sarà un fattore determinante per Dallas. La crescita del centro 26enne lo ha portato, oggi, ad essere il giocatore in grado di cambiare il ritmo delle partite uscendo dalla panchina. Energia e impegno sono le caratteristiche più importanti che Powell dovrà continuare a dare. Sono attesi miglioramenti anche da Wesley Matthews e dai giovani Ferrell e Finney-Smith. In più i Mavs potranno contare sul ritorno di J.J.Barea, finalmente pronto dal punto di vista fisico per iniziare la nuova stagione, e sulle capacità offensive di Josh McRoberts in uscita dalla panchina.

Scenario migliore

La squadra è sana e gli infortuni sono un brutto ricordo . Carlisle riesce a gestire al meglio le rotazioni valorizzando i singoli, soprattutto nei ruoli 1 e 2, dove il roster sembra dare più alternative.  Barnes diventa la stella completa che ha sempre dato l’idea di poter diventare. Nowitzki sta bene e, seppur con un minutaggio ridotto, fa vedere di essere ancora il giocatore che è stato. Smith jr mostra subito le sue qualità, ritagliandosi presto un minutaggio importante e chiudendo la stagione come rookie dell’anno. Dallas migliora il record dello scorso anno e lotta fino alla fine per arrivare ai playoff, strappando, con un quasi miracolo sportivo, l’ultima piazza buona per regalare a Nowitzki un’ultima serie nella post-season.

Scenario peggiore

Gli infortuni diventano nuovamente un’ossessione per i Mavs. Tutti i limiti dettati dall’inesperienza di buona parte del roster vengono fuori. Nowitzki non regge più l’estenuante pressione fisica della regular season e Smith jr non conferma le aspettative che c’erano attorno a lui. Carlisle non riesce a trovare un equilibrio nelle rotazioni, finendo per tenere fuori completamente giocatori esperti come Barea o Harris, o interrompere la crescita di Curry o Ferrell, limitandone il minutaggio. L’affollamento ad Ovest tiene Dallas completamente fuori dalla corsa playoff, costringendo i Mavs a peggiorare ulteriormente il record della scorsa stagione.

Pronostico

I due scenari descritti difficilmente troveranno riscontro nella realtà. Dallas potrebbe crescere, pur senza riuscire neppure a lottare per i playoff. Nel personale pronostico i Mavs difficilmente riusciranno a  migliorare in modo consistente la scorsa stagione in termini di risultati. Ma il miglioramento potrebbe coincidere con la crescita dei singoli e del gruppo piuttosto che con un ragguardevole riusultato in classifica.

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