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I Lakers si difendono dalle accuse degli Indiana Pacers riguardo a Paul George

I Pacers accusano i losangelini di aver avuto conversazioni private non autorizzate con Paul George ad inizio free agency

Nella giornata di ieri la NBA ha annunciato di aver messo sotto investigazione i Los Angeles Lakers per presunte operazioni irregolari nelle scorse settimane nel tentativo di firmare Paul George prima che il giocatore approdasse definitivamente agli Oklahoma City Thunder.

A formulare queste accuse contro il presidente Magic Johnson sono stati proprio gli Indiana Pacers che non avrebbero apprezzato presunti incontri privati proprio tra il giocatore e l’Hall of Famer.

In serata poi i Lakers hanno emesso questo comunicato:

Così come chiarito dal comunicato ufficiale della NBA, non possiamo commentare nello specifico nessuna indagine in corso. Possiamo confermare, in ogni caso, che stiamo collaborando in pieno con la lega nella speranza di chiarire la situazione il prima possibile.

Nel caso in cui i Lakers venissero effettivamente trovati colpevoli, però, le sanzioni sarebbero molto gravi. Si parla o di multe o di divieto di selezionare giocatori al Draft fino ad arrivare addirittura al divieto di firmare Paul George in futuro.

Prima di approdare a OKC, ad inizio offseason, il 27enne Californiano aveva informato i Pacers che non aveva intenzione di restare in Indiana per la prossima stagione e in molti lo davano vicinissimo proprio ai Lakers, squadra che rimane in pole anche per la prossima estate quando George avrà la possibilità di uscire dal contratto (che gli permetterà di guadagnare 19.5 milioni di dollari nella prossima stagione) e diventare unrestricted free agent.

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