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Chris Paul: “Era tempo di cambiare”

In un’intervista esclusiva a Marc J. Spears di The Undefeted, Chris Paul torna sulla sua decisione di lasciare i Clippers per accasarsi ai Rockets

Paul

Non aveva ancora parlato ufficialmente Chris Paul, in merito alla sua decisione di lasciare i Los Angeles Clippers per accasarsi agli Houston Rockets. A distanza di giorni però, CP3 ha deciso di raccontare i motivi della sua scelta rilasciando una bella intervista a Marc J. Spears di The Undefeated.

Il nove volte All-Star ha parlato senza troppi giri di parole, andando diritto al sodo (come ama fare in campo) spiegando che nonostante l’amore per il club, per la città e per i tifosi, 6 anni senza mai raggiungere nemmeno la Finale di Conference sono un pò troppi per un giocatore col suo talento e con la sua sete di vittoria aggiungendo inoltre di non avere alcun rimpianto rispetto alla decisione presa e che non vede l’ora di cominciare la sua nuova avventura, magari con il suo amico Carmelo Anthony come compagno.

Di seguito vi riportiamo alcuni passaggi dell’intervista.

Da dove proviene la voglia di cambiare e di scegliere i Rockets?

Per prima cosa ci tengo a dire che amo tutta l’organizzazione Clippers. Il rapporto instaurato con tutto l’ambiente e con Steve Ballmer in particolare è un qualcosa di incredibile. Sono veramente grato per tutto ciò che ho ricevuto. Mi sento di lasciare Los Angeles con nient’altro che amore.

E allora perche lasciare i Clippers?

Negli ultimi sei anni abbiamo fatto un grandissimo percorso ma che adesso era giunto al termine. Credo che questo cambio non sarà positivo solo per me ma anche per il team. Tutti dicevano che questo gruppo aveva fatto il suo tempo e allora ho capito che era il momento di cambiare.

Come valuti il tuo passato ai Clippers? Pensi che un giorno vedrai la tua maglia ritirata?

È una cosa che spetta alla società, da parte mia posso solo dire che ho avuto l’opportunità di crescere grazie a loro ed è incredibile pensare al tempo passato insieme…abbiamo vissuto davvero bellissimi momenti.

Hai parlato della tua decisione con i tuoi compagni DeAndre Jordan e Blake Griffin?

Assolutamente. Ma non solo con loro: ho parlato anche con Jamal Crawford e Austin Rivers e anche con alcuni tifosi come Billy Crystal e altri ancora. Ho voluto contattarli e dirgli grazie per questi incredibili ultimi sei anni vissuti insieme facendogli presente che il loro affetto e la loro gentilezza sono stati veramente apprezzati.

Come hai comunicato la tua decisione a Doc Rivers?

Non credo dobbiamo addentrarci troppo in questo argomento. Ci siamo incontrati, ci siamo parlati e entrambi abbiamo deciso che era tempo di un cambiamento.

Cosa puoi dirci della tua relazione con Doc Rivers?

Doc è stato un coach incredibile nelle ultime quattro stagioni. Sono grato per le ultime quattro stagioni non solo a lui ma anche al suo assistente Armond Hill, al preparatore atletico Jasen Powell e ovviamente ai miei compagni. Mi mancheranno tremendamente.

Che influenza hanno avuto James Harden, il tuo compagno ai tempi di New Orleans Trevor Ariza e Bobby Brown, nella tua decisione?

Ovviamente hanno avuto un ruolo. Trevor e Bobby sono stati miei compagni ed ho con loro un bel rapporto.

E l’influenza di Harden?

Il solo pensiero di giocare insieme è elettrizzante. Abbiamo parlato ovviamente e James si è mostrato molto altruista. Sappiamo tutti della sua meravigliosa ultima annata ma quello che realmente gli interessa è vincere partite. Mi detto che vuole solo vincere.

Hai ricevuto chiamate da altri giocatori NBA, dopo la tua decisione di andare a Houston?

‘Bron (James), Melo (Anthony) e D (Wade) ovviamente mi hanno detto quanto felici erano per me. Ma anche Rudy Gay e Jarrett Jack oltre a D.J. (DeAndre Jordan) che è di Houston.

A proposito di Carmelo…Cosa ci puoi dire riguardo la possibilità di vederlo in maglia Rockets se i Knicks decidessero di scambiarlo o di tagliarlo?

Ragazzo…siediti e aspetta.

 

 

 

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