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Clippers, tutto su Paul e Griffin

All’indomani dell’uscita di scena nei Playoffs, cominciano le speculazioni sulle mosse estive e la dirigenza sembra pronta a sacrificare Redick

I Los Angeles Clippers sono i grandi delusi dei Playoffs 2017: gli angeleni vengono eliminati nella serie di primo turno dagli Utah Jazz, vittoriosi in trasferta allo Staples Center nella decisiva gara 7 di ieri. L’ennesima delusione per una squadra costruita per ambire e competere per il titolo ma che – per un motivo o per un altro – non è mai riuscita a raccogliere quanto desiderato.

Emblematico l’ultimo quinquennio: i Clippers hanno vinto 51 o più gare nelle ultime cinque regular season ma hanno anche rimediato tre eliminazioni al primo turno e nemmeno un approdo alla finale di Conference nonostante le 46 partite di postseason disputate. I cugini dei Lakers inoltre collezionano un nuovo record negativo: sono infatti la prima franchigia nella storia della NBA a gettare al vento un vantaggio in una serie per cinque edizioni consecutive dei Playoffs.

Come se non bastasse l’esito negativo del campo, si apre ora una lunga offseason per i Clippers che cambieranno nella prossima free agency, in un modo o nell’altro. Due pezzi da novanta come Blake Griffin e Chris Paul hanno la possibilità di uscire dai rispettivi accordi e sondare il mercato a partire dall’1 luglio, senza dimenticare che J.J. Redick sarà unrestricted free agent.

Secondo quanto riportato da Broderick Turner del Los Angeles Times, i Clippers sarebbero intenzionati a offrire dei super contrattoni a Paul e Griffin. Entrambi concorrono a strappare un quinquennale da cifre pazzesche: CP3 potrà arrivare a percepire un massimo di 205 milioni di dollari complessivi mentre il figlio dell’Oklahoma 175 totali.

Numeri da capogiro che tuttavia taglierebbero in maniera quasi automatica una rifirma di Redick. È difficile che il prodotto di Duke si accontenti delle briciole: le corteggiatrici non gli mancano, viste le qualità superbe da tiratore, e la sua volontà è quella di ottenere l’ultimo grande contratto della carriera, viste le 33 primavere imminenti.

Il condizionale è d’obbligo in questi casi: gli scenari sono molteplici e le variabili da considerare sono tantissime. Bisognerà capire bene cosa vorrà fare Paul, cosa vorrà fare Griffin ma soprattutto cosa vorrà fare Steve Ballmer, che potrebbe anche decidere di mettere in discussione l’operato di Doc Rivers. L’ex coach dei Celtics ha ancora due anni di contratto ma a L.A. sponda rossoblu può succedere di tutto in estate.

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