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Powell, il segreto dei Raptors

Il prodotto di UCLA ha cambiato in maniera clamorosa la serie contro i Bucks dal suo ingresso in quintetto: i numeri sono dalla sua parte

I Toronto Raptors avranno giovedì l’opportunità di accedere alle semifinali della Eastern Conference dove li attendono i Cleveland Cavaliers vincendo gara 6 in casa dei Milwaukee Bucks. Se i canadesi hanno questo primo match point sulla racchetta, gran parte del merito è di coach Dwane Casey che dopo gara 3 ha deciso di togliere dal quintetto Jonas Valanciunas per schierare Norman Powell.

Uno dei cosiddetti adjustments che sono tanto frequenti nel corso dei Playoffs, una mossa che sta pagando grossi dividendi per i Raptors visti i successi di gara 4 e gara 5 che ora li vede condurre nella serie per 3-2. Nell’ultimo atto la prestazione di Powell è stata devastante: il nativo di San Diego, California, ha messo a referto 25 punti, 4 assist, 4 rimbalzi, 3 palle rubate e una stoppata.

Il tabellino dice tante cose ma non tutto: l’impatto di Powell è stato prepotente, garantendo un cambio di marcia a Toronto sia in attacco sia in difesa. Nella metà campo offensiva il numero 24 ha aperto il campo aggiungendo pericolosità sul perimetro (7 su 7 da 3 punti tra gara 4 e gara 5) e alleggerendo la pressione della difesa avversaria su Kyle Lowry e DeMar DeRozan, che i Bucks erano riusciti ad arginare nei primi tre episodi della serie.

Negli ultimi due invece, complice anche l’incremento del minutaggio di Powell, la coppia del backcourt dei Raptors ha invertito la tendenza producendo 42.5 punti e 12.5 assist di media in due rispetto ai 32.3 e ai 5.7 delle prime tre sfide. In particolare DeRozan è stato quello che ne ha beneficiato di più: la guardia in maglia numero 10 è tornato ad attaccare il centro dell’area – non più intasata dalla presenza del lituano – con estrema efficacia, portando la sua percentuale reale al tiro dal 37.7% senza Powell al 51.7% con Powell sul parquet.

Il prodotto di UCLA ha inoltre dato maggior qualità alla transizione difensiva di Toronto, ora più pronta ad accoppiarsi anche in emergenza rispetto a quando c’era Valanciunas. L’ex Bruin rende chili e centimetri ma è solido e duro abbastanza da poter marcare Giannis Antetokounmpo, spauracchio numero uno in Ontario, e può tenere anche con giocatori più grossi di lui nei cambi sui pick ‘n roll.

I meriti di Powell nella rinascita di Toronto sono indubbi, basti guardare a un ultimo dato. Prendendo in considerazione i 18 quintetti più utilizzati finora nei Playoffs 2017, quello dei Raptors con Powell-Ibaka-DeRozan-Lowry-Carroll è terzo assoluto con un net rating (punti segnati su 100 possessi – punti subiti su 100 possessi, col giocatore considerato in campo) di +19.3. Lo starting five coi soliti quattro più Valanciunas invece è soltanto quindicesimo con un pessimo -20.6: due indizi sono una coincidenza ma tre indizi fanno una prova, in gara 6 la soluzione del giallo.

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